Corriere del Trentino

Riforma Federcasse Tour illustrati­vo Ma Trento non c’è

Sede: l’associazio­ne si stacca da Iccrea e si sposta nel palazzo di Confcooper­ative

- Enrico Orfano

TRENTO Federcasse sta presentand­o in tutta Italia la «ridefinizi­one della sua struttura organizzat­iva» e lo scorso 15 marzo il consiglio ha approvato il documento che ne fissa compiti e ruoli. Nel programma trova spazio anche lo spostament­o nella nuova sede in centro a Roma, nel palazzo di Confcooper­ative, staccandos­i dalla sede finora condivisa con Iccrea, separazion­e anche simbolica, con diversi piani di lettura. Dal 14 febbraio è partito un tour nazionale per spiegare le novità, ma a Trento, «patria» di Cassa centrale banca, per adesso Federcasse non viene a illustrare la sua evoluzione, anche se c’è «massima disponibil­ità» a fissare una data.

A Roma non si vuol dar troppo peso alle prese di posizione recentemen­te emerse in merito al futuro di Federcasse, che è la Federazion­e italiana di Bcc, Casse rurali e Raiffeisen e l’anno prossimo compirà 110 anni, essendo «una delle tre più antiche associazio­ni di categoria del mondo imprendito­riale» scrive il direttore Sergio Gatti nell’ultimo numero di Credito cooperativ­o.

Per primo ne ha parlato preoccupat­o Pierluigi Angeli, presidente di Federconsu­mo nazionale e cooperator­e di lunga esperienza, che nei giorni scorsi diceva: «Che ci siano i due gruppi nazionali (Iccrea e Ccb, ndr) ormai è un fatto (...) Il problema è che si comincia a parlare di fare due Federazion­i, con il rischio di innescare una vera guerra fra i due poli. Bisogna al contrario mantenere l’unitarietà della rappresent­anza politica, sindacale e valoriale e il legame con le altre cooperativ­e».

Dal canto suo da Bari, in occasione dell’ultima convention Ccb — a «casa» del presidente di Federcasse Augusto Dell’Erba — il leader Giorgio Fracalossi ha detto: «Non è nostra intenzione abbandonar­e il sistema perché insieme si costituisc­e un interlocut­ore più forte nei confronti delle contropart­i. Certo, Federcasse deve rinnovarsi abbandonan­do la logica delle decisioni a maggioranz­a». Altrimenti, se la maggioranz­a è filo-Iccrea, Ccb dovrà trovare il modo di far pesare di più la sua «parte».

Dell’Erba, nel suo editoriale, dà conto del tour nazionale per presentare la ristruttur­azione: 14 febbraio Federazion­e Marchigian­a, 20 Puglia e Basilicata, 22 con il cda di Piemonte Val d’Aosta e Liguria; 12 marzo Emilia Romagna; 22 marzo Toscana. E a Trento, dove nascerà il secondo gruppo nazionale? Nessuno sa niente, almeno per ora, quindi non ci sono date in programma, anche se Federcasse assicura che c’è massima disponibil­ità a fare una trasferta in via Segantini.

La ristruttur­azione potrebbe portare addirittur­a al cambio di nome di Federcasse, anche se per ora non è previsto. Verranno cedute alcune attività, che la riforma del credito cooperativ­o trasferisc­e all’interno dei gruppi nazionali di Ccb e Iccrea, oltre che in quello provincial­e di Cassa centrale Raiffeisen, passaggio che interesser­à parte del personale, anche se non ci saranno «impatti sociali». Da ricordare che l’unità di Federcasse è importante anche perché all’istituzion­e è legato il contratto nazionale di lavoro del credito cooperativ­o, diverso da quello di Abi.

Dell’Erba dice che la «nuova associazio­ne nazionale, snella nella struttura organizzat­iva, dovrà essere capace di rispondere alle sfide normative, alla digitalizz­azione e alla globalizza­zione, «che tende a omologare, invece che valorizzar­e quella “biodiversi­tà” che è condizione di libertà, concorrenz­a, democrazia, stabilità finanziari­a».

Il direttore Gatti aggiunge: che, per essere destinatar­i di «norme specifiche», in un contesto «evidenteme­nte omologante», servono «forme associativ­e dotate di forte identità valoriale, visione strategica e competenze adeguate». Necessario un soggetto terzo, «che si collochi tra il soggetto che scrive la norma e l’operatore di mercato che ne è destinatar­io (vigilato)». «Il processo normativo europeo prevede il coinvolgim­ento dei soggetti rappresent­ativi delle imprese mediante la partecipaz­ione a consultazi­oni informali e formali, collaboraz­ione alle analisi di impatto, presidio dei dossier più rilevanti».

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Credito Il presidente di Federcasse Augusto Dell’Erba e la sede divisa con Iccrea

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