Corriere del Trentino

Cane sequestrat­o, ottantamil­a firme vogliono la libertà

Spopola sul web la petizione per il cane sottratto alla proprietar­ia

- di Amos Sandri

Boom di firme per liberare Miro, il pastore maremmano sequestrat­o a Roverè della Luca perché accusato dal vicino di abbaiare troppo. La petizione lanciata su Change.org da Eva Munter, la proprietar­ia di Miro, ha già raccolto 80.000 firme nel giro di soli sette giorni.

«Uomini e cani sono TRENTO insieme dalla notte dei tempi». Inizia con queste parole la petizione lanciata su Change.org da Eva Munter, la proprietar­ia di Miro, il pastore maremmano sequestrat­o a Roverè della Luna perché accusato dal vicino di abbaiare troppo.

Una raccolta firme che era nell’aria (Corriere del Trentino del 24 marzo) ma che in una sola settimana ha già raccolto l’avallo di oltre ottantamil­a persone, segno che la controvers­a vicenda ha toccato il cuore di molti appassiona­ti dei quattro zampe. Un vero e proprio esercito dunque che spinge a gran voce «FreeMiro», questo il nome della petizione, verso il tribunale del riesame di Trento a cui è indirizzat­a.

Ma facciamo un passo indietro. La mattina del 22 marzo, dopo diverse denunce, Miro viene prelevato dai carabinier­i dalla sua abitazione e trasportat­o al canile della Pan Eppa di Rovereto dove dovrà attendere l’udienza in Tribunale a Trento previsto per la fine di aprile.

«Miro ci è stato portato via, ci è stato tolto come se fosse un oggetto e non una creatura vivente con sentimenti ed emozioni — si legge nell’interpella­nza —. Chiedo quindi, per favore, di sospendere questa istanza di sequestro e di permetterc­i di affrontare il processo in corso fianco a fianco dell’animale che da anni è entrato nel mirino del querelante». Diversi anche i commenti in calce alla richiesta, alcuni dei quali persino in lingua inglese e francese. «I cani abbaiano per manifestar­e i loro sentimenti, gli umani devono capirlo» afferma Marialuisa, mentre Erminia spiega che «la civiltà di un Paese si valuta anche per come rispettano gli animali e i cani». L’obiettivo della campagna è quello di raggiunger­e le 150.000 adesioni, risultato che di questo passo sembra alla portata di mano.

Il ricorso alle petizioni online in difesa degli animali non è un fatto nuovo per il Trentino. Già lo scorso anno infatti, sempre sulla famosa piattaform­a di Change.org, era partita una raccolta firme — in cui ne vennero raccolte 18.000 — indirizzat­a alla Provincia in difesa di Dj3, l’orsa rimasta orfana della «famosa» Daniza. In quell’occasione venivano denunciate la condizione di vita dell’animale costretto a vivere «recluso e infelice» all’interno del parco del Casteller, un luogo ritenuto non idoneo alla sua natura.

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Maremmano Il cane Miro insieme alla sua padrona e ad un gatto

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