Corriere del Trentino

Punto nascita, accesa protesta Asat allarmata

- di Federica Giobbe

Protesta in strada, ieri, per la riapertura del punto nascita di Cavalese. La manifestaz­ione è andata in scena sulla statale delle Dolomiti: circa duecento i partecipan­ti. Asat critica per i toni.

Politica Presenti il centrodest­ra e esponenti di CasaPound

Una manifestaz­ione TRENTO dai toni vivi quella che si è svolta ieri, in tarda mattinata, sulla statale delle Dolomiti, all’altezza del bivio del paese di Carano. Tutti in strada per manifestar­e la propria vicinanza all’ospedale di Cavalese, con la fiducia in una possibile riapertura futura del punto nascita di valle, una speranza che accomuna tutti e che vede coinvolti tre territori montani quali Fiemme, Fassa e Cembra. Presenti per manifestar­e contro i tagli alla sanità e al sociale, con una nutrita delegazion­e di Forza Italia, la consiglier­a Manuela Bottamedi, insieme a tutta la coalizione di centrodest­ra, partendo dalla procurador­a di Fassa e senatrice Elena Testor e la senatrice Donatella Conzatti, insieme al deputato della Lega Maurizio Fugatti, ai consiglier­i provincial­i Alessandro Savoi, Walter Kaswalder, Claudio Cia e Pietro Degodenz, oltre che ai sindaci di Cavalese e Carano, Silvano Welponer e Andrea Varesco, insieme anche ad esponenti di Casapound.

Un incontro voluto soprattutt­o dal Comitato «Giù le mani dall’ospedale di Fiemme» che ha affrontato il tema della necessità del ripristino alla piena funzionali­tà dell’ospedale con un messaggio forte ed incisivo, riportato in diversi volantini e negli striscioni promossi alla manifestaz­ione, utilizzand­o la scritta: «Vietato nascere-Forbidden to be born». Presente anche il presidente della comunità di valle Giovanni Zanon, che proprio in questa occasione ha ribadito con tono chiaro, l’importanza di ripristina­re il servizio sanitario pubblico di valle, senza però eccedere in polemiche ed allarmismi. Stesso discorso è stato affrontato dalle associazio­ni albergator­i di Fiemme e Fassa, le quali hanno espresso preoccupaz­ione per le prospettiv­e dell’ospedale di Fiemme, presidio importante per i cittadini e per i turisti, rimarcando in un comunicato stampa in risposta alla manifestaz­ione, disappunto per le parole utilizzate nel volantino distribuit­o tra le valli, creato proprio dal comitato manifestaz­ione locale, dai toni eccessivam­ente allarmisti­ci soprattutt­o per chi in queste valli soggiorna. «I turisti che scelgono e frequentan­o il Trentino hanno sempre considerat­o importante, oltre alla qualità ambientale e delle strutture turistiche, anche la qualità complessiv­a dei servizi soprattutt­o sanitari» hanno sottolinea­to Filippo Debertol, presidente Asat Alta val di Fassa, Celestino Lasagna, presidente Asat Centro Fassa, Patrizio Prandi presidente Asat Moena e Diego Zorzi, presidente Asat Predazzo. Gli albergator­i credono, infatti, che le parole usate dal «Gruppo giù le mani dall’ospedale di Fiemme» possano rappresent­are la situazione in una modalità eccessiva, che rischiereb­be di allontanar­e i turisti dalle valli di Fassa e Fiemme, muovendo quindi una critica motivata sui comportame­nti e le dichiarazi­oni che possono ritorcersi contro il turismo e contro la comunità di valle coinvolte. Il presidio ha comunque visto l’adesione di duecento persone.

 ??  ?? Mobilitati La protesta organizzat­a dal comitato «Giù le mani dall’ospedale di Fiemme»: erano circa 200
Mobilitati La protesta organizzat­a dal comitato «Giù le mani dall’ospedale di Fiemme»: erano circa 200

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy