Robol: «Tatticismi senza senso»
Critico Palazzo Thun. Maestranzi: non chiamiamole spaccature
TRENTO A concedere il patrocinio al Dolomiti Pride è invece il Comune di Trento, a guida centrosinistra autonomista, come del resto la Provincia. In particolare, a difendere valori e principi della manifestazione è l’assessore comunale alle pari opportunità, Andrea Robol. «Se non parti dal presupposto che il Trentino, e quindi Trento, è un territorio inclusivo rischi di cadere nell’equivoco di voler separare gli appuntamenti e quindi decidere cosa patrocinare e cosa no. Ma ha davvero senso porre queste distinzioni se il punto di partenza è riconoscere il Pride come una manifestazione contro ogni forma di discriminazione che riconosce e valorizza le differenze?».
Quel «punto di partenza» evocato da Robol pesa come un macigno e l’assessore lo spiega chiaramente, anche facendone un’analisi politica. «Vivere di tatticismi quotidiani non ha senso, è quello che ci ha fatto perdere le elezioni politiche — spiega Robol — Serve una posizione di coalizione coraggiosa, il centrosinistra deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte e posizioni. Se per posizioni intendiamo anche quella di aver posto il Trentino come territorio inclusivo». Ma c’è di più. «Chi governa — prosegue l’assessore — deve essere laico. Riscontro, al contrario, che chi sta governando si sia dimenticato di essere alla guida di una provincia aperta e laica».
Anche Dario Maestranzi, consigliere comunale del Patt (lo stesso partito di Rossi) ammette che avrebbe fatto in maniera diversa rispetto a quanto deciso da Rossi e difende la parata. «Un momento che vuole mettere in risalto un orgoglio e un coraggio che in tanti devono trovare. Da qui i contenuti colorati e talvolta sopra le righe». Il consigliere rispetta comunque la decisione del governatore di voler dare il patrocinio solo a determinati eventi culturali. Quanto all’ennesima spaccatura all’interno del centrosinistra, Maestranzi ci va cauto. «Siamo in campagna elettorale e ci sta che i partiti cerchino di distinguersi. Non si può andare d’accordo su tutti i temi, l'importante che ne nascano critiche e dialoghi costruttivi. Rossi non ha minato niente. Il Pd ha posizioni diverse? Non vedo spaccature»