Caso Bonatti, c’è l’accordo: non pagherà le spese
Era finito contro un mezzo Seab, rimanendo paralizzato. Poi aveva perso la causa civile
BOLZANO Poco prima di Natale la doccia fredda: pur essendo rimasto paralizzato, a seguito di un incidente, dal petto in giù, il giudice civile gli aveva attribuito il 100% della colpa del sinistro, con la condanna al risarcimento delle spese legali di tutte le parti in causa per circa 150mila euro. Un duro colpo, che rischiava di comportare il pignoramento della sua abitazione o di quella della ex moglie, nella quale vivono anche le figlie minorenni. Marino Bonatti, però, non si era dato per vinto e si era rivolto all’avvocato Nicola Nettis. Pochi giorni fa la buona notizia: in secondo grado è stato trovato un accordo, e dunque l’uomo, costretto ormai dal giorno dell’incidente sulla sedia a rotelle, non dovrà pagare le spese.
«Abbiamo deciso di impugnare la sentenza di primo grado — spiega l’avvocato Nettis — e davanti al giudice d’Appello abbiamo cercato e trovato un accordo per cui noi abbiamo rinunciato ai motivi dell’impugnazione, e dunque a proseguire con il processo, ma le parti hanno accettato di compensare le spese legali interamente». A questo punto Bonatti dovrà provvedere esclusivamente alle sue, per le quali, però, già da tempo si è attivata una macchina della solidarietà che ha coinvolto sia i cittadini di Bronzolo, paese d’origine dell’uomo e dove da un po’ di tempo è tornato a vivere, sia Bolzano, dove l’uomo aveva vissuto e lavorato per molti anni. «Gli amici mi hanno sostenuto moltissimo, hanno organizzato tante iniziative solidali e aperto un conto per darmi una mano. Ho scelto di ritirare il ricorso, anche se non sono contento di come è andata in primo grado, dove mi è stata attribuita l’intera colpa. Sino ad oggi ho avuto comunque spese alte da sostenere per la causa, ma almeno d’ora in avanti potrò dormire sonni tranquilli. Ce la farò, con tanti sacrifici, ma almeno con la consolazione di non dover vendere la casa per pagare le spese degli altri. Non sono felice di come sia andata, ma vedo l’uscita dal tunnel e so che non lascerò debiti alle mie figlie, potendo sperare di vivere come tutti».
«Devo dire che c’è stata la volontà da parte di tutte le parti in causa di trovare una soluzione idonea — spiega l’avvocato Nettis — è questo è stato sicuramente apprezzabile».
L’incidente, lo ricordiamo, avvenne nell’aprile del 2013 a Bolzano: erano le 6 del mattino e Bonatti viaggiava a bordo della sua moto per recarsi a lavoro. Poi, subito dopo lo stop posto alla fine di Ponte Resia, l’impatto con un mezzo della Seab, costatogli la lesione permanente della quarta vertebra e diverse altre complicazioni. Bonatti decise di intentare causa di risarcimento citando il guidatore del veicolo, Itas Mutua e Seab e menzionando come promotrice della causa anche la sua attuale ex moglie, in rappresentanza anche delle due figlie di 7 e 11 anni. Il tutto per richieste che, solo per lui, si attestavano su un milione e duecentomila euro circa. L’uomo, nel frattempo, aveva inoltre dovuto sostenere oltre centomila euro di spese per riadattare alle sue esigenze la casa di proprietà.