Il vento della libertà
Prendo a prestito una frase di Leopoldo Longanesi, scritta per gli italiani, che mi sembra particolarmente adatta per il Trentino: «Non è la libertà che manca in Italia (leggasi Trentino). Mancano gli uomini liberi». Probabilmente sono tra i pochi soddisfatti per il risultato elettorale nelle recenti elezioni politiche fatto registrare dal territorio provinciale e lo sono particolarmente per il senso di spaesamento, disperazione e spiazzamento che deve aver provocato in quanti già costruivano progetti ambiziosi in vista dell’appuntamento di ottobre quando si terranno le elezioni provinciali o possibili elezioni comunali; mi riferisco non solo all’ambito dei partiti di maggioranza, ma anche ai movimenti civici e a tutti quei personaggi privi di etica ma ricchi di ambizione e cinismo abituati a piegare istituzioni ed enti ai propri personali interessi, incuranti, di fatto, del bene collettivo. I casi sono tanti anche nella mia Rovereto. Ora tutti questi «personaggetti» numerosi nelle pieghe delle nostre comunità hanno poco tempo per ricollocarsi, per cercare, ammesso lo trovino, un altro cavallo da cavalcare. Il vento elettorale che ci ha liberato da un’atmosfera servile potrebbe quietarsi e spetta a noi cittadini denunciare liberamente qualsiasi comportamento ci sembri dannoso per il bene collettivo e per le ragioni della nostra società.