Aggrappati a Silvio
Non si può negare che nel corso delle elezioni del presidente del Senato vi sia stata una dissociazione di Salvini rispetto al nome di Romani proposto da Berlusconi. Sino a qui nulla da eccepire. Ma per far votare ai leghisti un nominativo diverso, ossia Anna Maria Bernini, per rispetto delle buone regole di squadra avrebbe dovuto concordarlo con gli alleati. Alla fine viene votata l’avvocatessa Alberti Casellati, sempre forzista. Questa è una scorrettezza egocentrica grave che si è potuta superare solo grazie alla tolleranza dei compagni di cordata, altrimenti la coalizione, che ha conseguito il maggior punteggio alle politiche, avrebbe potuto subire un colpo irreparabile. Gli elettori ora si chiederanno se si sia trattato solo di un caso isolato. La Lega, nata per fare politica in Padania, vorrebbe sottrarre voti a Forza Italia per potenziarsi e sentirsi più nazionale. Tale proposito però potrebbe essere destinato a fallire.
La mia previsione allora è questa: si farà un governo tra centrodestra e grillini con il compito di sopperire alle necessità più urgenti e poi andare a nuove elezioni, probabilmente, nel 2019, con la possibilità che Berlusconi, liberato dalla sua interdizione ai pubblici uffici, possa diventare ancora protagonista della politica italiana. Concludo con il precisare che il voto dato al M5S è solo per sperimentare qualcosa di diverso: quindi se Di Maio non dovesse fare tutto ciò che ha promesso, passerebbe per essere una sorta di illusionista. È ora che per rappresentare il centrodestra moderato Berlusconi indichi qualcuno in grado di succedergli. Ma sono fiducioso che ancora per una legislatura possa essere lui l’uomo giusto.
Angelo Lorenzetti, TRENTO