Pasqua a Caldaro e Terlano tra calici di rosso e asparagi
C’è anche un vincitore trentino al prestigioso concorso gastronomico UPVIVIUM biosfera gastronomica a km zero 2018, organizzato dalle tre riserve di Biosfera MaB-Unesco dell’Appennino tosco-emiliano, del Delta Po e delle Alpi Ledrensi e Judicaria, in collaborazione con ALMA-Scuola internazionale di cucina italiana, rivolto agli esercizi di ristorazione dei propri territori. Dei 30 candidati lo scorso gennaio erano stati selezionati nove finalisti, tre per ogni Biosfera, e nella sfida finale di lunedì scorso il Don Pedro di Ponte Arche (Trento) è riuscito a salire sul podio, classificandosi terzo. A colpire la giuria tecnica, presieduta dallo starchef Paolo Lopriore, il piatto Fèsta granda: una delle ricette simbolo del Trentino, ossia la carne salada, accompagnata da prodotti poveri ma gustosi come la patata del Lomaso, i «fasoi en bronzon» conditi con la ciuiga del Banale, il cavolo cappuccio e le noci del Bleggio, la Tara o Formai miz, formaggio ormai dimenticato, e la Spressa delle Giudicarie Dop stagionata.
Al primo posto Il Bettolino di Foce (nome che omaggia un antico battello) di Comacchio nella Riserva della Biosfera Delta Po Unesco, al secondo l’Agriturismo Montagna Verde di Apella (Licciana Nardi – Massa Carrara) nella Biosfera dell’Appennino tosco-emiliano che ha conquistato anche il Premio della Stampa. Un concorso unico e di grande valore, dove lo chef con la sua creatività e passione è il veicolo per raccontare il territorio e le sue tradizioni.
Dal cibo al vino. Forse non tutti sanno che il più antico museo del vino italiano dedicato alla viticoltura si trova a Caldaro. Il Museo provinciale del vino (www.museo-del-vino.it), questo il suo nome, riapre i battenti domani, giorno di Pasqua, dopo la chiusura invernale e resterà aperto fino all’11 novembre, dal martedì al sabato dalle 10 alle 17, la domenica dalle 10 alle 12. Inaugurato nel 1955 a Castel Rindberg, sul Lago di Caldaro, il museo si trova oggi nel centro del paese, in quella che fu la cantina Di Pauli. Accanto all’esposizione permanente, il museo offre un programma di eventi con proposte di vario genere tra cui una visita guidata, tutti giovedì, che porta il visitatore sulle tracce del «Saltner» (guardavigneti) e del «Kellertotzn» (spiritello della cantina) per poi concludersi degustando un bicchiere di vino «Kalterer See» nell’atmosfera dell’antica cantina.
Se state pensando a cosa mettere nel piatto per Pasqua e Pasquetta, vale la pena considerare che da pochi giorni in Alto Adige è inizia ufficialmente la stagione degli asparagi bianchi. Da molti anni, il paese di Terlano è considerato la capitale di questo nobile ortaggio che trova nei ricchi terreni minerali della zona le migliori condizioni per la sua coltivazione. Contraddistinti dal marchio Margarete, «gli asparagi vengono raccolti la mattina presto rigorosamente a mano e serviti poche ore dopo nei ristoranti locali, garantendo in questo modo la freschezza, il sapore e la conservazione delle loro importanti sostanze nutritive», spiega Georg Höller, storico produttore di asparagi di Terlano. Sono circa 10 gli ettari di terreno sui quali vengono coltivati ogni anno fino a 70.000 chila di asparagi bianchi: la stagione di raccolta dura all’incirca due mesi e quest’anno si concluderà il 20 maggio. L’elenco dei ristoranti che propongono menu ad hoc si può trovare su www.spargelwirte.it, dove sono indicati anche tutti gli eventi legati a questo prezioso ortaggio, tra cui le Passeggiate culinarie in programma il 7, 21, 25 e 28 aprile e il primo e 5 maggio.
Gite gourmet Oltradige, mete golose Visita al museo del vino sulle tracce del Saltern o a gustare i Margarete