Diatec, Kovacevic sfida Perugia «Possiamo farcela»
Lo schiacciatore: «Il pubblico ci darà una mano. Dobbiamo partire forte»
Un immediato riscatto casalingo, per non veder scappare Perugia già sullo 0-2 nella serie, con la terza gara che poi si giocherà di nuovo al Pala-Evangelisti fra sette giorni. A questo è chiamata Trento oggi pomeriggio nel secondo appuntamento della serie di semifinale dei playoff scudetto. L’appuntamento è alle 18 alla Blm group arena, per sfruttare il fattore campo, «che non sarà l’aspetto decisivo — ammette Uros Kovacevic — ma aumenta le possibilità di successo». Per lo schiacciatore serbo, a lungo infermabile in gara 1 (16 punti e il 54% a rete per lui), ripetere la prestazione di giovedì, rinforzata dal supporto del pubblico, potrebbe essere il miglior viatico per pareggiare i conti.
In gara 1 avete giocato ad armi pari con Perugia, prevale la soddisfazione o il rammarico per quei pochi palloni che hanno deciso la partita?
«È stata di sicuro la nostra miglior prestazione contro la Sir, abbiamo giocato molto bene sin dall’inizio. Purtroppo nei finali di set non siamo riusciti a fare dei punti importanti, ma questa è la pallavolo. Dobbiamo essere contenti soprattutto per il gioco che abbiamo espresso».
A fine match Angelo Lorenzetti ha detto che Trento viene da sfide con Perugia in cui non ha visto la palla e «non ce la dobbiamo tirare troppo». È d’accordo?
«Sì, il mister ha ragione. Sappiamo cosa ha fatto Perugia finora in questa stagione, ha vinto Supercoppa, Coppa Italia, regular season affrontando ogni partita con una confidenza importante. Giovedì però abbiamo dimostra- to di poter confrontarci alla pari contro di loro: proviamoci domani (oggi per chi legge,
ndr) e in ogni gara di questa semifinale».
C’è qualcosa che dovrete cercare di migliorare rispetto a gara 1?
«Non molto a dire la verità. Se avessimo messo a terra quei palloni che abbiamo sbagliato, la partita l’avremmo vinta noi. Dobbiamo iniziare il match come fatto giovedì, stare vicini agli avversari nel punteggio e bene in campo fra di noi: dobbiamo ripeterci e allora potremmo farcela, giochiamo anche in casa e il pubblico ci darà una mano in più».
Conta il fattore campo nei playoff?
«Certo che conta. Non sarà l’aspetto decisivo, ma quando si gioca in casa le opportunità di vincere aumentano».
Vi è mancata forse un po’ di freddezza nei momenti decisivi in gara 1, ad esempio sul finire di primo e quarto set?
«Se quei punti li avessimo fatti adesso staremmo parlando di fenomeni, non ci siamo riusciti e dunque siamo scarsi? È una domanda alla quale non so rispondere, perché questa è la pallavolo: una partita va in un modo, un’altra in una maniera completamente diversa. Dal mio punto di vista quello di giovedì è stato un passo importante per noi, questo è quello che conta».
A chi va ascritto, secondo il lei, il merito per il cambio di passo che la Diatec è riuscita a imprimere alla propria stagione?
«Di questo abbiamo parlato tantissimo, interviste su interviste. Non c’è un merito specifico da attribuire, serviva tempo e il tempo è passato. A inizio stagione era tutto nuovo in questa società, dalla squadra allo staff, è ovvio che servissero tempo e pazienza e tanto giocare assieme. L’abbiamo fatto e abbiamo vinto qualcosa come diciotto delle ultime venti partite, dimostrando di poter mettere in campo una bella pallavolo».
Amalgama Il tempo ci ha aiutato, all’inizio era tutto nuovo Abbiamo vinto 18 delle ultime 20 partite