Corriere del Trentino

Diatec, Kovacevic sfida Perugia «Possiamo farcela»

Lo schiacciat­ore: «Il pubblico ci darà una mano. Dobbiamo partire forte»

- di Erica Ferro

Un immediato riscatto casalingo, per non veder scappare Perugia già sullo 0-2 nella serie, con la terza gara che poi si giocherà di nuovo al Pala-Evangelist­i fra sette giorni. A questo è chiamata Trento oggi pomeriggio nel secondo appuntamen­to della serie di semifinale dei playoff scudetto. L’appuntamen­to è alle 18 alla Blm group arena, per sfruttare il fattore campo, «che non sarà l’aspetto decisivo — ammette Uros Kovacevic — ma aumenta le possibilit­à di successo». Per lo schiacciat­ore serbo, a lungo infermabil­e in gara 1 (16 punti e il 54% a rete per lui), ripetere la prestazion­e di giovedì, rinforzata dal supporto del pubblico, potrebbe essere il miglior viatico per pareggiare i conti.

In gara 1 avete giocato ad armi pari con Perugia, prevale la soddisfazi­one o il rammarico per quei pochi palloni che hanno deciso la partita?

«È stata di sicuro la nostra miglior prestazion­e contro la Sir, abbiamo giocato molto bene sin dall’inizio. Purtroppo nei finali di set non siamo riusciti a fare dei punti importanti, ma questa è la pallavolo. Dobbiamo essere contenti soprattutt­o per il gioco che abbiamo espresso».

A fine match Angelo Lorenzetti ha detto che Trento viene da sfide con Perugia in cui non ha visto la palla e «non ce la dobbiamo tirare troppo». È d’accordo?

«Sì, il mister ha ragione. Sappiamo cosa ha fatto Perugia finora in questa stagione, ha vinto Supercoppa, Coppa Italia, regular season affrontand­o ogni partita con una confidenza importante. Giovedì però abbiamo dimostra- to di poter confrontar­ci alla pari contro di loro: proviamoci domani (oggi per chi legge,

ndr) e in ogni gara di questa semifinale».

C’è qualcosa che dovrete cercare di migliorare rispetto a gara 1?

«Non molto a dire la verità. Se avessimo messo a terra quei palloni che abbiamo sbagliato, la partita l’avremmo vinta noi. Dobbiamo iniziare il match come fatto giovedì, stare vicini agli avversari nel punteggio e bene in campo fra di noi: dobbiamo ripeterci e allora potremmo farcela, giochiamo anche in casa e il pubblico ci darà una mano in più».

Conta il fattore campo nei playoff?

«Certo che conta. Non sarà l’aspetto decisivo, ma quando si gioca in casa le opportunit­à di vincere aumentano».

Vi è mancata forse un po’ di freddezza nei momenti decisivi in gara 1, ad esempio sul finire di primo e quarto set?

«Se quei punti li avessimo fatti adesso staremmo parlando di fenomeni, non ci siamo riusciti e dunque siamo scarsi? È una domanda alla quale non so rispondere, perché questa è la pallavolo: una partita va in un modo, un’altra in una maniera completame­nte diversa. Dal mio punto di vista quello di giovedì è stato un passo importante per noi, questo è quello che conta».

A chi va ascritto, secondo il lei, il merito per il cambio di passo che la Diatec è riuscita a imprimere alla propria stagione?

«Di questo abbiamo parlato tantissimo, interviste su interviste. Non c’è un merito specifico da attribuire, serviva tempo e il tempo è passato. A inizio stagione era tutto nuovo in questa società, dalla squadra allo staff, è ovvio che servissero tempo e pazienza e tanto giocare assieme. L’abbiamo fatto e abbiamo vinto qualcosa come diciotto delle ultime venti partite, dimostrand­o di poter mettere in campo una bella pallavolo».

 Amalgama Il tempo ci ha aiutato, all’inizio era tutto nuovo Abbiamo vinto 18 delle ultime 20 partite

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(Rensi-Nardelli) Mancino Uros Kovacevic ieri dopo l’allenament­o

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