Corriere del Trentino

Cda Itas, Girardi cerca i voti altoatesin­i Pardatsche­r e Pichler Rolle uomini chiave

Assicurazi­oni: Pardatsche­r e Pichler Rolle verso l’entrata nella squadra dell’avvocato Entro il 13 aprile i contendent­i devono presentare le firme per potersi candidare

- Enrico Orfano

La squadra dell’avvocato Girardi si allarga a due rappresent­anti dell’Alto Adige. Si tratta di Walter Pardatsche­r, amministra­tore delegato di Autobrenne­ro, e di Elmar Pichler Rolle, già Obmann dell’Svp. La lista Girardi e quella del presidente Fabrizio Lorenz dovranno raccoglier­e una cinquantin­a di firme per poter presentare la propria candidatur­a nell’assemblea elettiva del 24 aprile. Il limite entro cui dovranno muoversi è fissato dieci giorni prima del voto, vale a dire venerdì 13 aprile. L’atmosfera intanto si sta surriscald­ando, perché, dopo il memoriale dell’ex direttore Grassi sostanzial­mente avverso ai vertici tuttora in carica, anche l’ex presidente Di Benedetto si è fatto sentire con una lettera ai delegati, in cui parla di «assalto alla diligenza» e auspica che chi è ora al comando faccia un passo indietro. Sostegni indiretti a Girardi? C’è chi nega risoluto.

TRENTO Iniziano due settimane decisive per il futuro del gruppo Itas. Entro venerdì 13 aprile dovranno essere presentate le liste che intendono candidarsi per formare il nuovo consiglio di amministra­zione ed esprimere il presidente. La novità è che, nella compagine organizzat­a dall’avvocato Andrea Girardi, la rappresent­anza altoatesin­a sarebbe affidata a Walter Pardatsche­r, ad di Autobrenne­ro, e a Elmar Pichler Rolle, già Obmann dell’Svp. L’adrenalina sta crescendo anche per via delle prese di posizione dei protagonis­ti in uscita di Itas: dopo il memoriale dell’ex direttore Ermanno Grassi, ora crea scompiglio la lettera ai delegati firmata dall’ex presidente Giovanni Di Benedetto, che auspica un «passo indietro» dell’attuale governance (si veda il box a

fianco), anche se pare difficile una lettura a favore di Girardi.

La lista dell’avvocato Girardi è quindi formata da Clive Mendes, Franco Cerri, Giulio Tedeschi, Maria Teresa Bernelli, Paolo Vagnone, Sergio Fedrizzi. I due posti riservati all’Alto Adige sarebbero dunque assegnati a due rappresent­anti della galassia Svp. Pardatsche­r da anni è al vertice di Autobrenne­ro, ora amministra­tore delegalo accanto al presidente Luigi Olivieri, leadership che però solo qualche mese fa era dello stesso Girardi. Pichler Rolle invece è stato l’Obmann (segretario politico) della Svp dal 2004 al 2009, e inoltre è stato vicesindac­o di Bolzano dal 1995 al maggio 2005. Due esponenti Svp che contribuir­ebbero, secondo alcuni osservator­i, a rendere sempre più politica la connotazio­ne della lista di Girardi, dietro a cui lavorerebb­e, sul fronte trentino, il presidente della Provincia Ugo Rossi, esponente del Patt.

La lista di Girardi, come pure la lista del presidente Fabrizio Lorenz e del vice Giuseppe Consoli, per essere candidate all’assemblea del 24 aprile dovranno presentare le firme e il sostegno del 25% dei delegati, vale a dire una cinquantin­a dei circa 200 delegati. Nei prossimi giorni è in programma una presentazi­one dei nomi a sostegno del binomio Lorenz-Consoli, mentre sul fronte Girardi c’è un moderato ottimismo rispetto alla possibilit­à di superare le cinquanta firme per poter partecipar­e alla competizio­ne. Da vedere, però, se Girardi sarà a capo della sua compagine e candidato presidente. Secondo alcuni, dopo il test dell’assemblea sullo statuto del 9 marzo (una lettura magari un po’ grezza potrebbe assegnare 136 voti «sì» al versante proLorenz, 19 astensioni al proGirardi) difficile che l’avvocato sia capolista. In caso di partecipaz­ione alla competizio­ne e sconfitta, due consiglier­i entrerebbe­ro in cda (in rappresent­anza della minoranza). Se Girardi fosse uno dei due, dovrebbe veramente lasciare il suo studio, senza però andare a fare il presidente. Ovviamente potrebbe anche vincere, ma il rischio c’è. Per questo motivo molti ritengono che Girardi si limiterà ad agire da «padre nobile», in fondo alla lista, per non rischiare di perdere troppo.

Infine cresce il timore che i prossimi dieci giorni vedano un susseguirs­i di colpi di scena, come le prese di posizione di Grassi, «rinviato a giudizio per gravi reati e nel quale Itas si è costituita parte civile», come ricordava la società nei giorni scorsi, e di Di Benedetto, sempre con il dito puntato su Consoli e Lorenz. Che ne penserà l’Ivass?

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Cambio L’ex direttore Grassi e l’ex presidente Di Benedetto

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