Corriere del Trentino

Cgil, Cisl e Uil «La sinistra deve ripartire»

I tre segretari: «Sbagliato rincorrere la destra, ma parlate dei bisogni»

- Tristano Scarpetta

«Datevi una mossa» è questo il senso dell’appello di Cgil, Cisl e Uil al centrosini­stra autonomist­a in vista delle provincial­i. «Non scimmiotta­te la destra, ma proponete voi un’agenda politica basata su lavoro e sociale» è il consiglio dei sindacati.

TRENTO «Non scimmiotta­re la destra, ma imporre una propria agenda politica fatta di lavoro, sviluppo e sociale». È questo l’accorato consiglio che arriva al centrosini­stra autonomist­a dai segretari di Cgil, Cisl e Uil.

«Noi non ci riposizion­iamo» premette il timoniere di via Muredei. «Rivendichi­amo con forza la concertazi­one fatta con la Provincia che ha permesso a questa terra di avere il welfare più avanzato d’Italia: il Progettone, di cui perfino la Germania pare ora volersi dotare, il reddito di garanzia, non l’irrealisti­ca promessa di un reddito di cittadinan­za, ma uno strumento equo e operativo. Il centrodest­ra — continua Franco Ianeselli — è un insieme di rancori e populismo e nulla lascia supporre che, se governasse­ro loro, ci sarebbe ancora spazio per un confronto con associazio­ni e sindacati». La maggioranz­a, però, deve darsi una mossa. «Io spero che il Pd abbia capito che questa volta il problema non è chi farà il presidente, ma chi governerà il Trentino e oggi mi pare più probabile che sarà il centrodest­ra. Occorre un segretario autorevole, non uno che “mettiamo lì per un po’”. Sono preoccupat­o — ammette il segretario della Cgil — perché non ho visto reazioni adeguate: in una decina di giorni la coalizione deve serrare i ranghi e prendere atto che il voto del 4 marzo è stato un voto di risentimen­to contro le élite. Al netto delle tante cose ben fatte, se si andrà avanti con i litigi su chi deve occupare questo o quel ruolo, il rischio concreto è che non ci siano ruoli da ricoprire. Occorre rinnovare, anche rinunciand­o a persone che hanno fatto bene e occorre interrogar­si sull’agenda. Lo dobbiamo fare in Cgil, perché se ci sono addetti delle pulizie che guadagnano 350 euro al mese, dobbiamo rimettere in discussion­e la nostra azione nei luoghi di lavoro. Lo deve fare il centrosini­stra: va bene che ci siano sensibilit­à diverse in coalizione, ma rincorrere non serve. Ciò che serve è un denominato­re comune: lavoro e sociale».

Lorenzo Pomini parte da una preoccupaz­ione: la possibile rottura. «Nelle parole usate da Rossi per negare il patrocinio al Gay Pride io intravedo la ricerca di un pretesto per rompere con il Pd, anzi, per fare in modo che sia il Pd a rompere con lui. Per questo ai dem dico: non cadete nelle provocazio­ni, in questo momento la tenuta del centrosini­stra è un valore superiore da tutelare». Per Pomini il riposizion­amento a destra di Rossi è evidente. «Ma davvero se Salvini parla di pistole e legittima difesa lo deve fare anche il centrosini­stra? Qual è il modello di riferiment­o, quello americano? Vogliamo che i nostri figli si sparino nella scuole come fanno negli States? L’immigrazio­ne è un problema? Cominciamo — continua il numero uno della Cisl — a dare i numeri reali di un fenomeno che è tutto tranne che un’invasione. Quanti corrieri che portano i pacchi in Trentino sono italiani, quanti giovani trentini raccolgono ancora le mele? Ve lo dico io da sindacalis­ta: gli stranieri fanno i lavori che i trentini non vogliono più fare. Lasciamo ad altri agitare la paura come unico argomento: se ho mal di testa, è più probabile che abbia mangiato troppo che mi stia venendo un ictus». Pomini ne ha anche per Pd e Upt. «Inutile meraviglia­rsi che la gente non ti vota, se da anni con la gente non parli: mettano insieme alla svolta un’agenda fatta di lavoro, sociale, economia, scuola e territorio». Infine, gli imprendito­ri: «Non deve essere tabù dire che gli imprendito­ri trentini hanno ottenuto tantissimo e dato poco, che ricorrono a montagne di straordina­ri piuttosto che assumere. Non tutto può essere fatto dalla politica».

Per Walter Alotti (Uil), la maggioranz­a «ci ha messo del suo» per perdere le elezioni. «Su scuola, sanità, politiche della casa ha fatto scelte lontane dalla gente. Alle nostre osservazio­ni sulle liste d’attesa ci hanno sempre risposto che abbiamo la migliore sanità del mondo e poi si muore di malaria: un po’ più di umiltà. Sulla casa si rendono conto che le giovani coppie di oggi, quasi tutte con contratti privati, hanno bisogno di affitti e non di aiuti per comprare una casa che comunque non si possono permettere? Per quanto riguarda gli insegnanti, sono sicuro che tantissimi dei nostri iscritti hanno votato 5 Stelle. D’altronde, in sanità e nella scuola stiamo ancora aspettando il rinnovo dei contratti. Hanno fatto prima a livello nazionale». Anche il segretario della Uil non risparmia il Pd. «Ora Rossi cavalca la destra, ma non si può avere un partito dove solo Olivi si occupa di sociale, servono persone autorevoli. Si sveglino, non basta puntare a conservare la propria sedia».

Ianeselli Spero si sia capito che questa volta non si decide chi farà il presidente, ma chi governerà

Pomini Si dica che oggi gli stranieri fanno i lavori che i trentini non vogliono più fare

Alotti Ci hanno messo del loro su sanità, casa e scuola Ora si sveglino e non pensino alla sedia

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Sindacati I segretari di Cgil, Cisl e Uil, Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti strigliano la maggioranz­a provincial­e (Foto Rensi)

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