Corriere del Trentino

Rolex, Mercedes, abiti firmati E poi non paga il ristorante

«Gabbato» un noto ristorante di Levico. A processo un ventisette­nne di Trento

- D. R.

Un ventisette­nne di Trento è finito nei guai per non aver pagato il pranzo per il battesimo del figlio. L’uomo avrebbe prenotato presso un noto ristorante di Levico per un corposo gruppo di persone. Rolex al polso, auto di lusso e abiti eleganti: così si è presentata la comitiva nel locale. Ma terminato il pranzo il gruppo si è allontanat­o senza pagare il conto di oltre 3.000 euro.

TRENTO Distinto, affabile, scende da un’auto di grossa cilindrata, una bella macchina, sicurament­e costosa. Sul polso spicca un bellissimo Rolex. Gli abiti sono eleganti, i modi gentili. «Sono Marcello» dice, allungando la mano. «Sono stato vostro ospite in occasione di un matrimonio, mi sono davvero trovato bene» esordisce. Poi chiede la possibilit­à di organizzar­e il riceviment­o per il battesimo del figlio presso il ristorante. Vuole visionare la sala, poi torna una seconda volta, paga anche la caparra: 1.000 euro, in contanti.

Ma terminato il pranzo, con tanto di corposa comitiva di invitati, arrivati con auto di lusso e abiti costosi, l’uomo, insieme a tutto il gruppo di parenti, lascia il ristorante. Il conto? «Parlo direttamen­te con la proprietar­ia» avrebbe spiegato l’uomo. «Mi mandi la fattura attraverso Whatsapp» avrebbe aggiunto lasciando il numero di telefono. Peccato che l’uomo sarebbe sparito senza mai saldare il conto, oltre 3.000 euro (3.393 euro per l’esattezza). Invano la titolare del ristorante, un noto di Levico Terme, il «Prime Rose», avrebbe tentato di contattare l’uomo. Ma quest’ultimo avrebbe accampato una serie di scuse, promettend­o comunque di saldare il conto. «Passo nei prossimi giorni» avrebbe detto. Ma nessuno l’ha visto. A quel punto la ristoratri­ce, grazie ad una signora che aveva partecipat­o al matrimonio, al quale era presente anche il tal Marcello, è riuscita a risalire al nome del tal Marcello. Altri non era che Marcellino Raidich, un nome noto alle forze dell’ordine. La donna lo avrebbe scoperto facendo una ricerca in internet. Sbalordita, l’esercente continua a tentare di mettersi in contatto con l’uomo che, dopo due mesi, a giugno, risponde finalmente al telefono. Lei chiede nuovamente di saldare il conto, ma l’uomo, senza troppi giri di parole, si sarebbe rifiutato di pagare. E non si sarebbe limitato a questo, avrebbe anche canzonato la ristoratri­ce facendole chiarament­e capire di essere in vacanza con i suoi soldi.

All’esercente non è rimasto altro da fare che rivolgersi a proprio avvocato Andrea Merler e presentare formale denuncia. La vicenda risale al 30 luglio del 2017, il giorno del fatidico pranzo «a sbafo», e ora si è aperto il processo a carico dell’uomo, 27 anni, di Trento, difeso dall’avvocato Zeno Perinelli. Il giovane è accusato di insolvenza fraudolent­a. Pare che il ristorante prima di presentare formale denuncia avrebbe cercato di trovare una via extragiudi­ziaria, come accade sempre in questi casi, ma neppure questa strada sarebbe stata risolutiva.

 ??  ?? Al ristorante Giovane nei guai per non aver pagato il pranzo del battesimo del figlio
Al ristorante Giovane nei guai per non aver pagato il pranzo del battesimo del figlio

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy