«Riqualifichiamo edifici abbandonati»
Dopo l’operazione di Rovereto, Hager rilancia: in Trentino c’è tanto da fare
TRENTO Se la testa di Heinz Peter Hager è a Bolzano il cuore, di certo, batte in Trentino. Negli ultimi mesi gli investimenti del plenipotenziario altoatesino sono stati massicci, sempre con l’appoggio del socio arcense Paolo Signoretti. Scelte che sembrano incidere nella vita di Rovereto.
I due, infatti, attraverso la società «Rovim» hanno acquisito il palazzo «Favorita» e il complesso residenziale «Giardini di Mozart». «Il Trentino presenta diversi casi simili — spiega Hager — dove strutture recenti sono state lasciate a se stesse. Noi ci crediamo e lavorare per il loro rilancio è stimolante». Per il primo i due imprenditori hanno messo sul piatto 1 milione di euro all’asta (la prima richiesta era di 2,2 milioni). «È una struttura molto conosciuta grazie ai suoi colori caratteristici verde e blu e sorge all’ingresso sud della città. Realizzeremo un centro commerciale sfruttando i 5.000 metri quadri». I «Giardini di Mozart», invece, sono costati 900.000 euro: «Sono un complesso residenziale con una progettazione all’avanguardia: hanno viottoli interni e l’obiettivo architettonico di confondersi con il verde. Riqualificheremo i venti alloggi portandoli ai massimi livelli di efficienza energetica e rimetteremo tutto sul mercato residenziale». Ancora impantanata nelle paludi burocratiche e politiche, invece, è la pratica dell’area ex Cattoi a Riva del Garda. A due passi dal lago oggi è solo uno spiazzo utilizzato come parcheggio. Anche qui Hager è proprietario con Signoretti in una società chiamata «VR 101214» dove rientra pure l’imprenditore Riccardo Ricci. La suddivisione delle quote è all’85% alla Winco Energreen dell’altoatesino e al 15% alla Consolida dei trentini.
A tenere tutto bloccato, però, è il Comune di Riva del Garda che dovrebbe approvare la variante al piano regolatore vicino al lago. «Con i loro tentennamenti stanno facendo del male alla comunità e alla città di Riva. Noi abbiamo in mente molti progetti, ma non possiamo ancora muoverci» chiude Hager.