Fink lancia la pizza alla cannabis «Gustosa e nessun effetto strano»
In menu solo da febbraio, ma il 30% delle richieste è già con l’impasto «all’erba»
BOLZANO È proprio il caso di dirlo: Bolzano va... a tutta canna! Dopo l’inattesa apertura di Palazzo Widmann, che promette di dispensare gratuitamente «l'erba» a scopo terapeutico - per malattie come la sclerosi multipla e la sindrome di Tourette - nel menu di un noto ristorante del centro città spunta la pizza alla cannabis. Una novità introdotta solo a febbraio ma che, giura il gestore, «sta andando alla grande».
Il locale in questione è niente meno che il Fink della centralissima via della Mostra; un pezzo di storia della città fin dalla sua apertura nel lontano 1945, frequentatissimo dai bolzanini e dai turisti, a due passi dal Duomo. Un’insegna che fa della tradizione il suo punto di forza e propone in menu piatti tipici altoatesini quali gulasch, canederli e Wiener Schnitzel. Ma la concorrenza tra ristoratori è spietata e il cambio generazionale impone spesso un cambio di passo. E così, raccolto il testimone da nonno Walter, il giovane Valentin von Klebelsberg - 27 anni tra una settimana - ha introdotto prima la novità della pizza («ma solo alla sera») e poi, volendo distinguersi dall’offerta della concorrenza, con gli amici ha avuto l’illuminazione: inserire in menu la pizza alla cannabis.
«Volevamo fare qualcosa di nuovo e avevamo appena scoperto che esisteva l’impasto alla cannabis - racconta ancora divertito -. Ci sono voluti diversi tentativi, perché la pizza non si stendeva, faceva i buchi... È bastato diminuire il lievito e aumentare l’acqua e abbiamo ottenuto l’impasto perfetto. Una base su cui realizziamo piste di tutti i gusti». Lanciata in sordina meno di due mesi fa («nessuna pubblicità particolare: solo un post su facebook, il passaparola e la foto in menu», accompagnata dalla scritta «un gusto straordinario e buono per la salute»), la pizza alla cannabis è già richiestissima dai clienti del Fink. «Non esagero se le dico che il 30% delle pizze che sforniamo sono con la nuova base alla cannabis integrale - riferisce Valentin -. Sta piacendo talmente tanto che probabilmente con aprile inizieremo a proporla tutte le sere, non solo il venerdì. Costa solo un euro e cinquanta in più di quella normale: un prezzo che vale la curiosità».
E chi pensa che ad esserne attratti siano solo i giovani dovrà ricredersi. «Ai giovani piace, certo, ma i più interessati sono quelli di mezza età o anche i più agée. Gli anziani ne vanno matti, alcuni sono già aficionados, forse perché dà un maggiore senso di sazietà, o perché pensano che sia un po’ come una medicina naturale, visto che contiene vitamine e fibre». Anche nonno Fink, tuttora proprietario dei muri, pare sia entusiasta. «L’ha provata e gli piace - riferisce il nipote -. Mio nonno è in gamba: a 83 anni ancora gestisce la pensione Adria e fa escursioni, ogni sabato scala il renon, fa alpinismo sullo Sciliar... non avevo dubbi che mi avrebbe appoggiato».
Anche tra i clienti storici nessuna polemica né diffidenza. «Tutt’altro. Molta curiosità, piuttosto. Sul fatto che sia sana e gustosa non hanno mai sollevato dubbi, e anche chi non ci conosce di fama basta che la provi per accorgersi che è genuina. L’unica cosa che spesso ci chiedono, invece, è se fa qualche effetto “strano”, diciamo, stupefacente». E lo fa? «Purtroppo p per fortuna no. Però ha un sapore particolarissimo che non saprei descrivere. Buona, direi da provare».
Il gestore Volevo stupire i clienti Incuriosisce i giovani ma la provano a ogni età Il sapore? È particolare