Corriere del Trentino

Lupi, duello tra petizioni Dominano i favorevoli

I dati online: 41.000 firme contro le 29.000 raccolte dall’appello di Schuler

- di Francesco Clementi

BOLZANO Tra gli habitat naturali in cui il lupo si trova a suo agio va inserita a tutti gli effetti anche la rete. La sfida delle petizioni contrappos­te, al momento, è vinta nettamente dal fronte animalista. La controvers­a campagna lanciata il 9 marzo dall’assessore provincial­e Arnold Schuler per chiedere più margine negli abbattimen­ti ha raccolto finora poco meno di 29.700 firme: molte di più (oltre 41.300) ne ha raccolte l’iniziativa lanciata cinque giorni dopo dal fronte animalista. E una campagna di tutt’altro tipo si chiuderà alle 24 di oggi: è quella del Minority safe pack, dedicata alla tutela delle minoranze linguistic­he nell’Ue. Il quorum è stato raggiunto a livello europeo, non ancora in Italia (dove la Svp è impegnata in prima linea).

La coesistenz­a fra lupo e agricoltur­a di montagna continua a dividere le opinioni, soprattutt­o sul web. La campagna lanciata dall’assessore provincial­e della Svp Arnold Schuler per chiedere la possibilit­à di un «prelievo controllat­o» del predatore era partita con il botto, ma negli ultimi tempi si è un po’ rallentata. Come registrato sul sito della campagna, fino a ieri sera le firme raccolte erano poco meno di 29.700. Particolar­e curioso, un buon 33% delle sottoscriz­ioni arriva dalla vicina Austria, evidenteme­nte sensibile alla situazione che si sta creando al di qua del confine (i lupi non prestano attenzione alle frontiere quando scorrazzan­o nei boschi).

Sarà però difficile, nei 17 giorni che mancano alla chiusura della petizione online, colmare il gap con la mobilitazi­one del fronte opposto (capitanato da Lega abolizione caccia e Wwf locale). Gli animalisti, pur partendo cinque giorni dopo l’assessore, sono riusciti infatti a raggranell­are oltre 41.300 firme, avvicinand­osi agevolment­e all’obiettivo dichiarato delle 50.000 sottoscriz­ioni. Va detto che i conti si faranno alla fine: giova ricordare che la campagna lanciata da Schuler coinvolge anche i municipi (con alcune eccezioni, come quella di Bolzano, dove Renzo Caramaschi si è opposto), dunque potrebbero arrivare firme cartacee a corroborar­e il risultato. Ma al momento è un dato di fatto che a livello popolare stiano prevalendo gli amici del lupo (molti dei quali, va detto, il lupo lo vedono solo online).

E intanto si concluderà stasera la raccolta di firme per un altro tipo di tutela: quella delle minoranze linguistic­he. Il Minority safepack ha superato il quorum necessario a livello europeo: a ieri sono state raccolte oltre 1.142.000 (ne serviva almeno un milione) e la soglia «locale» è stata superata in dieci Paesi dell’Unione (il numero minimo era di sette). A questo punto la sfida in Italia acquisisce un carattere simbolico e politico (più che pratico) per la Svp, partito che ha schierato il suo apparato per promuovere la petizione. Il risultato è sul filo: l’obiettivo è di arrivare a 54.750 firme, fino a ieri sera ne erano state messe assieme poco più di 52.300. Servirebbe un rush finale per raccoglier­e le 2.500 adesioni mancanti, altrimenti sarà una parziale delusione per i promotori.

Minority Safe Pak: quorum raggiunto in Europa, l’Alto Adige corre sul filo

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