Lupi, duello tra petizioni Dominano i favorevoli
I dati online: 41.000 firme contro le 29.000 raccolte dall’appello di Schuler
BOLZANO Tra gli habitat naturali in cui il lupo si trova a suo agio va inserita a tutti gli effetti anche la rete. La sfida delle petizioni contrapposte, al momento, è vinta nettamente dal fronte animalista. La controversa campagna lanciata il 9 marzo dall’assessore provinciale Arnold Schuler per chiedere più margine negli abbattimenti ha raccolto finora poco meno di 29.700 firme: molte di più (oltre 41.300) ne ha raccolte l’iniziativa lanciata cinque giorni dopo dal fronte animalista. E una campagna di tutt’altro tipo si chiuderà alle 24 di oggi: è quella del Minority safe pack, dedicata alla tutela delle minoranze linguistiche nell’Ue. Il quorum è stato raggiunto a livello europeo, non ancora in Italia (dove la Svp è impegnata in prima linea).
La coesistenza fra lupo e agricoltura di montagna continua a dividere le opinioni, soprattutto sul web. La campagna lanciata dall’assessore provinciale della Svp Arnold Schuler per chiedere la possibilità di un «prelievo controllato» del predatore era partita con il botto, ma negli ultimi tempi si è un po’ rallentata. Come registrato sul sito della campagna, fino a ieri sera le firme raccolte erano poco meno di 29.700. Particolare curioso, un buon 33% delle sottoscrizioni arriva dalla vicina Austria, evidentemente sensibile alla situazione che si sta creando al di qua del confine (i lupi non prestano attenzione alle frontiere quando scorrazzano nei boschi).
Sarà però difficile, nei 17 giorni che mancano alla chiusura della petizione online, colmare il gap con la mobilitazione del fronte opposto (capitanato da Lega abolizione caccia e Wwf locale). Gli animalisti, pur partendo cinque giorni dopo l’assessore, sono riusciti infatti a raggranellare oltre 41.300 firme, avvicinandosi agevolmente all’obiettivo dichiarato delle 50.000 sottoscrizioni. Va detto che i conti si faranno alla fine: giova ricordare che la campagna lanciata da Schuler coinvolge anche i municipi (con alcune eccezioni, come quella di Bolzano, dove Renzo Caramaschi si è opposto), dunque potrebbero arrivare firme cartacee a corroborare il risultato. Ma al momento è un dato di fatto che a livello popolare stiano prevalendo gli amici del lupo (molti dei quali, va detto, il lupo lo vedono solo online).
E intanto si concluderà stasera la raccolta di firme per un altro tipo di tutela: quella delle minoranze linguistiche. Il Minority safepack ha superato il quorum necessario a livello europeo: a ieri sono state raccolte oltre 1.142.000 (ne serviva almeno un milione) e la soglia «locale» è stata superata in dieci Paesi dell’Unione (il numero minimo era di sette). A questo punto la sfida in Italia acquisisce un carattere simbolico e politico (più che pratico) per la Svp, partito che ha schierato il suo apparato per promuovere la petizione. Il risultato è sul filo: l’obiettivo è di arrivare a 54.750 firme, fino a ieri sera ne erano state messe assieme poco più di 52.300. Servirebbe un rush finale per raccogliere le 2.500 adesioni mancanti, altrimenti sarà una parziale delusione per i promotori.
Minority Safe Pak: quorum raggiunto in Europa, l’Alto Adige corre sul filo