Berlanda: «Acqua, l’attenzione resti alta»
Lo scorso inverno, nevicò pochissimo. A soffrirne non furono solo gli appassionati di sci, ma anche i conti di Dolomiti Energia (-46,8% l’utile del bilancio 2017 rispetto al 2016), i laghi e i fiumi.
Quest’anno ha nevicato molto e i benefici già si intravedono. Il responsabile dell’agenzia provinciale per le risorse idriche (Aprie), Fabio Berlanda, mette però in guardia: «I cambiamenti climatici non ci permettono di avere più certezze sulle precipitazioni».
Le poche precipitazioni dello scorso anno stressarono non poco il sistema. «L’acqua dell’Adriatico cominciò a risalire fino a sfiorare le sorgenti ad uso potabile» ricorda Berlanda. La conseguenza fu che dalla pianura padana si chiese al Trentino di aprire le proprie riserve tanto nei bacini artificiali che in quelli naturali. Nel lago di Garda le barche facevano ormai fatica ad uscire dai porti e Dolomiti Energia fu costretta a turbinare acqua quando il mercato non richiedeva energia, sprecando così riserve d’acqua già risicate. È il motivo che fa ripetere a Mauro Gilmozzi che il Trentino «non può diventare il serbatoio della pianura padana, devono cominciare ad attrezzarsi anche loro per stoccare acqua, non si può ragionare sempre in una logica emergenziale».
Quest’anno, i dati sono rincuoranti. «Un anno fa — riferisce Berlanda — al ponte di San Lorenzo transitavano 70 metri cubi d’acqua al secondo, oggi sono già 102. Il lago di Santa Giustina era a quota 475, oggi è già 11 metri più al- to, 486 (le quote dei laghi si calcolano dal livello del mare, ndr). Lo scenario è sicuramente positivo, anche perché lo stoccaggio migliore è quello garantito dalla neve. Si tratta di acqua che si riverserà progressivamente in coincidenza con la stagione irrigua. Ricordo — continua il dirigente provinciale — che l’anno scorso già ad aprile dalla pianura cominciarono a chiedere acqua dai nostri bacini creando non pochi problemi». Le nevicate di quest’inverno danno però certezze solo per i prossimi mesi. «Ormai assistiamo a un’alternanza di stagioni di siccità e stagioni con abbondanza di precipitazioni. È necessario — mette in guardia Berlanda — aumentare l’attenzione per questa vitale risorsa». Sul fronte dell’acqua potabile, Piazza Dante si è resa conto che gli acquedotti comunali trentini sono in buona parte poco efficienti e sta correndo ai ripari. «La dispersione è alta, ma stiamo redigendo cartografie e analisi di ogni singolo acquedotto. Ne mancano solo quattro o cinque. Una volta analizzati tutti i dati, si potrà stilare un piano di interventi in base alle priorità».
«Laghi e fiumi a buoni livelli e neve abbondante, ma clima ormai imprevedibile»