Negroni e Merler «Le circoscrizioni? Così non servono»
TRENTO «Così organizzate le circoscrizioni non servono». Non ci gira intorno Paolo Negroni che chiede che gli organismi decentrati vengano trasformati in strumenti assembleari di democrazia diretta. «Non servono maggioranze e minoranze — spiega il consigliere comunale 5 Stelle — ma luoghi di confronto aperti ai cittadini in cui vengano raccolte proposte che, valutata la fattibilità tecnica, devono essere poi discusse dal consiglio comunale». Il modello è quello del bilancio partecipativo. «Un esperimento — ricorda l’esponente d’opposizione — era stato fatto una decina di anni fa nella circoscrizione di San Giuseppe e Santa Chiara, senza però che fossero messe a disposizione risorse accompagnate da meccanismi attuativi definiti». Di certo, non si può proseguire con il sistema odierno. «Così è avvilente — osserva ancora Negroni — chi si impegna oggi spende tempo senza poter cogliere risultati. Se il meccanismo non verrà riformato, dubito che il Movimento 5 Stelle presenterà propri candidati in circoscrizione». Convinto che serva un ripensamento radicale è anche Andrea Merler che, però, non vede nulla di scandaloso nella richiesta di istituire indennità per gli amministratori circoscrizionali. «Il centrosinistra fa demagogia — sostiene il capogruppo di Civica Trentina — chi lavora negli organismi elettivi ha diritto a un riconoscimento, finché esiste questo sistema di decentramento che, però, va progressivamente superato». Merler riflette sulle strade possibili. «L’obiettivo — spiega — potrebbe essere il superamento del sistema delle circoscrizioni, di norma adottato in centri sopra 250.000 abitanti e che ha un costo oggi di 4 milioni che potrebbero essere reinvestiti in opere, servizi, riduzione delle imposte. In prima istanza, si potrebbe pensare a un accorpamento, realizzando comprensori più ampi». Il lavoro di rapporto con i territori potrebbe essere affidato ai gruppi consiliari. «La spesa sarebbe più contenuta — riflette ancora Merler — e i consiglieri potrebbero individuare figure tecniche a supporto dell’attività amministrativa, fatta spesso nel tempo libero dal lavoro, e dei rapporti con i quartieri e le periferie».