Rossi fuori dal tempo
I Verdi del Trentino manifestano tutta la loro solidarietà alla comunità Lgbt dopo il veto del presidente della Provincia, Ugo Rossi, alla concessione del patrocinio per il «Dolomiti Pride» che si terrà nei prossimi mesi nel capoluogo. La posizione del governatore, che non rispecchia la volontà popolare di accogliere e dare voce a tutte e tutti quanti subiscono discriminazioni, offese, ingiurie, e portano avanti con dignità il diritto ad avere riconosciuto il proprio orientamento sessuale, non rispecchia il sentire dei trentini che, come spesso accade, in tema di diritti civili sono molto più avanti di coloro che li governano.
Il gay pride, che da decenni si ritrova in tante città italiane ed estere, ben diversamente dalla squallida accezione con cui si è voluto catalogarlo, è in realtà un modo per affermare gioiosamente ma con contenuti di alto valore sociale e civile i propri diritti. Il diritto alla vita, a essere cittadini a pieno titolo, a essere parte attiva di una comunità inclusiva, solidale, aperta e non bigotta e arretrata. Il diritto a essere, semplicemente, quello che si è, liberi di esistere.
Rossi, con la sua uscita, si colloca all’interno di un sentire retrivo e fuori dal tempo e dal mondo che non rappresenta i valori a cui si ispira il centrosinistra trentino e pone, inevitabilmente, serie riserve in coloro che lo hanno sin qui sostenuto. Ci auguriamo che i partner di maggioranza che hanno un peso nel governo di questa provincia facciano sentire forte e chiara la loro voce. Affermare che solo di folklore ed esibizionismo si tratta significa offendere non solo la comunità trentina Lgbt ma anche l’intelligenza di tante e tanti che si sono battuti in questi anni per un mondo migliore, di incontro, diritti, dignità, solidarietà e diritto all’amore in tutte le sue forme.
Lucia Coppola,