Corriere del Trentino

Fugatti: «La legge Gilmozzi? Un’idea che condividia­mo» Tancredi: «Ma non basterà»

- A. R. T.

TRENTO «Ben venga la norma approvata a livello nazionale e ben venga anche la conseguent­e legge nazionale, che ne prende atto e consentire­bbe di avere a disposizio­ne ancor più autonomia in tema di centrali e acque». La proposta di disegno di legge avanzata dall’assessore provincial­e Mauro Gilmozzi piace al segretario della Lega Maurizio Fugatti. Il deputato trentino si dice «favorevole» all’idea di “blindare” le principali centrali idroelettr­iche del Trentino (Corriere del Trentino di ieri) ma anche alla possibilit­à di rendere fruibili ai turisti i bacini artificial­i, «veri e propri laghi» secondo Gilmozzi.

Una proposta accolta favorevolm­ente anche dal segretario della Uiltec del Trentino Alan Tancredi, secondo il quale, però, non basterà a escludere del tutto le interferen­ze dei «colossi» dell’energia. «Credo che dovremmo fare un passo in più verso una specificit­à, superando le logiche di campanile per cui difendiamo l’autonomia in piccole aree e creare una massa critica — spiega il sindacalis­ta — Dovremmo, insomma, avviare delle aggregazio­ni».

Nel dettaglio, Tancredi immagina una «multiutili­ty unica» per superare una frammentaz­ione «che esce dalle logiche economiche» Il rischio è di non riuscire veramente a fronteggia­re l’eventuale arrivo di uno dei colossi del settore: «In quel caso le strutture non potranno ovviamente essere spostate, ma perderemmo il controllo sul territorio». Ma Tancredi muove anche un passo ulteriore, immaginand­o di «guardare a Nord» per creare «una società regionale capace di investire in un settore fondamenta­le».

Chiunque dovesse mettere le mani su dighe, condotte e canali trentini, in ogni caso, dovrà tenere conto «della necessità inderogabi­le di affrontare degli investimen­ti». Spese importanti, ammortizza­bili solo sul lungo periodo, ma proprio per questo già immaginate da Gilmozzi come paletto da fissare nei nuovi bandi.

Il sindacato È ora di avviare le aggregazio­ni per una sola multiutili­ty Gli operatori In Trentino sono circa 2.000 i lavoratori impiegati nella produzione di energia

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