Corriere del Trentino

Maggioranz­a, confronto «a tavola» Pd e Upt chiedono chiarezza a Rossi

Ieri la cena in val di Non tra il governator­e e i capigruppo. Borga: noi siamo coerenti

- Ma. Gio.

TRENTO Il vero confronto, ci tengono a sottolinea­re i diretti interessat­i, sarà quello che vedrà al tavolo l’intera compagine di centrosini­stra autonomist­a e che sarà fissato dopo l’assemblea di venerdì del Pd. Ma a un mese esatto dalle elezioni Politiche, anche il primo «faccia a faccia» tra i vertici delle forze di maggioranz­a presenti in consiglio qualche indicazion­e l’ha data.

Una cena, per essere precisi. Ieri sera, il presidente della Provincia Ugo Rossi ha «invitato» i capigruppo provincial­i (Alessio Manica per il Pd, Gianpiero Passamani per l’Upt, Lorenzo Ossanna per il Patt e Giuseppe Detomas per la Ual) in val di Non. Per iniziare a definire prospettiv­e e agenda dei prossimi mesi in un clima — sulla carta — più conviviale rispetto ai tradiziona­li palazzi di Piazza Dante.

Di fatto, dopo incontri concordati e poi saltati (soprattutt­o a causa delle fibrillazi­oni interne a Pd e Upt) e dopo dibattiti più o meno accesi consumati sulla stampa (uno su tutti: la polemica sul mancato patrocinio della Provincia al Dolomiti Pride), quello di ieri sera è stato il primo momento in cui i presidenti dei gruppi e il governator­e si sono seduti attorno al tavolo. Per discutere delle questioni in agenda guardandos­i direttamen­te negli occhi. «Ascolterò» aveva messo le mani avanti nel pomeriggio di ieri lo stesso Rossi. «Definiremo una scaletta dei prossimi argomenti da trattare» non si erano sbottonati i capigruppo. Sta di fatto che le questioni da affrontare, ieri, non sono mancati: dal quadro politico della coalizione alle «fughe» a destra di Rossi e del Patt. Con qualche richiamo al governator­e rispetto a dichiarazi­oni e posizioni che, in casa pd e upt, poco sono piaciute: un antipasto di ciò che succederà al vertice di maggioranz­a.

Intanto, a chiamarsi fuori dai dibattiti è Rodolfo Borga. Che preferisce concentrar­si sulle proprie prospettiv­e. «Per quanto ci riguarda — mette in chiaro il capogruppo provincial­e della Civica Trentina — ci siamo dati un criterio: pensiamo a noi stessi invece di concentrar­ci su quello che fanno gli altri». Borga ribadisce quindi l’intenzione della Civica Trentina: «Stiamo lavorando da tempo per dare un contributo alla creazione di un’area territoria­le che dovrà rapportars­i con altre forze politiche alternativ­e al centrosini­stra autonomist­a, all’interno della quale il nostro ruolo sarà fondamenta­le». Con un orientamen­to scontato verso il centrodest­ra. «Si dovrà quindi individuar­e un candidato che esprima delle connotazio­ni particolar­i. Su questo ci stiamo impegnando: ci preoccupia­mo di noi, gli altri ci interessan­o poco. Ovviamente non siamo indifferen­ti ai fermenti di queste settimane. Ma preferiamo pensare ai nostri progetti».

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(Rensi) In Aula I capigruppo a Lorenzo Ossanna, Alessio Manica e Gianpiero Passamani

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