Corriere del Trentino

Kessler, poltrona in bilico: deciderà il governo

Il suo ruolo di direttore dell’Agenzia delle dogane dovrà essere confermato entro 90 giorni

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TRENTO A novembre dello scorso anno la sua nomina aveva sollevato più di una polemica. Non tanto per l’incarico in sé — direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli — ma per l’accusa di avere un «doppio incarico» e di conseguenz­a anche un «doppio stipendio». Allora, il magistrato Giovanni Kessler si era difeso con determinaz­ione. «Non è così. Non ho due stipendi. E nella mia situazione non c’è niente di anormale» aveva sottolinea­to l’ex deputato dei Ds ed ex presidente del consiglio provincial­e. Che aveva fatto capire subito di non aver alcuna intenzione di lasciare il suo incarico italiano: una «poltrona», questa, da 240.000 euro lordi all’anno, affidatagl­i attraverso un decreto del presidente della Repubblica, ma definita da una deliberazi­one del consiglio dei ministri, su proposta del ministro delle finanze.

Proprio quest’ultimo dettaglio potrebbe però, dopo le elezioni di marzo, mettere a repentagli­o la posizione del magistrato. Kessler, infatti, è stato chiamato alla guida dell’Agenzia delle dogane da un governo di centrosini­stra, che oggi si trova all’opposizion­e. E come molte delle posizioni al vertice, la sua «poltrona» dovrà essere confermata entro novanta giorni dal nuovo governo. Pena la decadenza.

In sostanza, ora l’ex presidente del consiglio provincial­e dovrà attendere gli sviluppi romani per capire se sarà o meno confermato. Ma senza grossi patemi d’animo: nel caso di un mancato rinnovo, Kessler potrà tornare al suo posto a Bruxelles.

Prospettiv­e Se venisse «tagliato» il magistrato potrà comunque tornare a Bruxelles

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Nel mirino Giovanni Kessler è stato presidente del consiglio provincial­e

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