I Caduti del 1918 Letture e ricordi per la memoria
«Èil riflettere sul diritto alla vita. Il ripudio alla guerra come strumento per la risoluzione dei conflitti. Non è di certo l’apologia dei vincitori o il ricordo dei vinti». Il presidente dell’Ordine degli avvocati di Trento, Andrea de Bertolini, spiega con queste parole il senso dell’iniziativa «Cinquecentomila giovinezze» in programma il 6 aprile alle 18 alla sala filarmonica di Trento. Un evento organizzato dall’Ordine in collaborazione con l’Associazione nazionale alpini (Ana) e il comitato organizzatore dell’adunata nazionale delle penne nere, nel centenario della Grande Guerra. «L’avvocatura è da sempre in prima linea e in “trincea” per la difesa dei diritti — osserva ancora De Bertolini — un parallelismo che non è irrispettoso perché sul tema dei diritti ancora oggi si incontrano molte situazioni di pregiudizio. Un’iniziativa che rientra nel solco di quella che noi definiamo memoria attiva. Un momento di incontro con la società civile per poter ripercorrere tappe molto dolorose della storia del nostro Paese e del Trentino Alto Adige, che ha specificità di importanza straordinaria». Durante la serata verranno letti brani particolarmente significativi «per dare ricordo a chi ha sacrificato la propria vita senza avere la risposta a due domande precise: perché e per chi la guerra? ». A parlare è l’avvocato Franco Larentis che ha preso parte alla selezione dei testi che la compagnia teatrale «Attori & Convenuti», composta integralmente da legali, porterà sul palco della filarmonica. «Si parlerà di caduti così come se ne parlerà anche nell’adunata», spiega Paolo Frizzi, avvocato e vicepresidente della sezione Ana di Trento, che aggiunge: «in questo momento storico l’unica memorialistica valida e percorribile è quella della memoria dei caduti in forma trasversale».