Sinclar in quota, ira ambientalista: superato il limite
Parco Adamello Brenta nel mirino. L’Osservatorio spontaneo scrive all’artista francese
TRENTO Gli ambientalisti non ci stanno. E, a pochi giorni dal concerto sul monte Spinale di Bob Sinclar (andato in scena domenica), alzano la voce contro un evento giudicato «l’ennesima violenza all’ambiente trentino», ma anche contro il Parco Adamello Brenta, reo di non aver fermato la manifestazione.
«Il pessimo esempio del concerto in quota — scrive Sergio Merz, delegato della Lipu —, che avrà come conseguenze una gara a chi farà il concerto più in alto, dimostra ancora una volta come il nostro meraviglioso ambiente venga trattato. Non c’era bisogno di portare la musica assordante della discoteca in ambiente alpino. Sempre più la montagna viene violentata da iniziative che nulla hanno a che fare con l’ambiente alpino». Merz è netto: «Si sta ampiamente superando il senso del limite. Le continue autorizzazioni a manifestazioni motoristiche, musicali, competizioni in ambienti fragili e delicati la dice lunga sulla gestione politica ambientale completamente indifferente». Di qui la domanda: «Quando ne avremo abbastanza? Chi pagherà per scelte scellerate e non più risanabili?». Il delegato Lipu lancia quindi l’appello al mondo ambientalista: «Se vuole salvare il salvabile, dovrà valutare gli impegni dei candidati alle prossime Provinciali in merito alla tutela del territorio e poi metterci la faccia».
A rivolgersi direttamente al dj francese che si è esibito in quota domenica è, invece, l’Osservatorio spontaneo sul rispetto per l’ambiente. Che in una lettera aperta pubblicata sulla pagina Facebook non risparmia critiche agli organizzatori del concerto. «Il sistema Madonna di Campiglio — si legge — è tristemente noto dal punto di vista della tutela dell’ambiente e del paesaggio». E ancora, rivolto all’artista: «Se la natura è ancora presente e abbastanza sana ti deve venire il sospetto che ci possano vivere degli animali selvatici che, in un inverno con molta neve come questo, hanno già molti problemi a sopravvivere. E lì ci sono persone che vivono questi posti come luoghi sacri». Poi l’Osservatorio alza il tiro: «Quelli come l’ultimo che ti è arrivato sono inviti fatti da parte di soggetti che usano la tua persona, la tua immagine e le tue abilità di intrattenitore per portare le masse nel cuore di aree protette a livello ufficiale, a danno dell’ambiente e della godibilità del “sound della natura”, che sicuramente piace anche a te». Il dito è rivolto verso il Parco, talmente «indebolito» da cedere al potere delle funivie. Ma anche verso la Provincia. «La tua musica — prosegue l’Osservatorio rivolto a Sinclar — si sentiva in gran parte delle Dolomiti di Brenta. La tua musica si sentiva anche sui versanti che avevi di fronte, quelli del gruppo dell’Adamello e della Presanella, anch’essi protetti. E la tua, ti renderai conto, non è la musica più adatta a questi luoghi». La richiesta finale è provocatoria: «Sarebbe bello se la prossima volta accettassi il lavoro ma, educando e sensibilizzando chi ti fa la proposta, proponessi tu stesso una location più adatta».