Corriere del Trentino

Luxuria: «Rossi sfili con noi Questi eventi sono utili, aiutano a sentirsi accettati»

- L. R.

BOLZANO Vladimir Luxuria è una delle più note attiviste italiane della comunità lgbt, oltre ad essere opinionist­a televisiva ed ex parlamenta­re.

Luxuria, lei si batte da sempre per i diritti della comunità lgbt. Cosa pensa del rifiuto del governator­e Ugo Rossi di concedere il patrocinio?

«Vorrei invitare Ugo Rossi al Gay Pride, perché solo così si renderebbe conto di che cosa sia questa manifestaz­ione: si tratta di una manifestaz­ione che si svolge in moltissime città del mondo democratic­o. Non in tutti i Paesi, però, perché non dimentichi­amo che ci sono ancora degli Stati in cui essere omosessual­i è un reato».

Il presidente Rossi sostiene che sia una manifestaz­ione folklorist­ica e esibizioni­stica. Cosa risponde?

«Proprio per questo invito Rossi a partecipar­e: si renderebbe conto che non è come pensa. Evidenteme­nte ha dei pregiudizi, ma il Gay Pride non è più quello degli anni Settanta, quando c’erano anche caratteris­tiche di provocazio­ne. Sono cambiati i tempi ed anche le esigenze del mondo gay, che oggi chiede di poter avere una famiglia. Oggi i Gay Pride sono manifestaz­ioni pacifiche, colorate, con partecipan­ti di ogni età».

Quale scopo si prefigge questa parata?

«L’obiettivo è quello di far sentire a proprio agio e accettati gli omosessual­i che vivono nelle città in cui si svolge il Gay Pride. Un omosessual­e che vive in una città di provincia magari teme di uscire allo scoperto mentre, grazie al Gay Pride, ha la sensazione di venire accolto. Proprio per questo è importante il patrocinio morale delle istituzion­i. E un politico dovrebbe avere la sensibilit­à di capirlo».

In diversi Paesi del mondo purtroppo essere omosessual­i è un reato

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