Turisti, quanto costa la sanità in Trentino
Fa discutere il caso della coppia russa. Gli europei non pagano. Per un parto cesareo da 2.500 a 3.934 euro
Quanto costa davvero la sanità pubblica? Domanda spontanea, dopo i 18.000 euro chiesti a una coppia russa, per un parto prematuro. Agli utenti italiani e dei Paesi convenzionati viene chiesta solo una minima quota diretta. Ma un intervento per una frattura costa fino a 9.362 euro, una polmonite 2.694.
TRENTO In Italia, a differenza di altri Paesi, come gli Stati Uniti, la sanità pubblica non si paga. O meglio, le cifre che i cittadini sborsano per le prestazioni sanitarie nelle strutture ospedaliere pubbliche trentine e italiane sono minime rispetto ai reali costi. Ma quanto costa effettivamente la sanità? Quali sono le tariffe per gli interventi chirurgici o per i ricoveri, per citare alcuni esempi, o per un semplice parto cesareo?
Pochi se lo chiedono. Il caso della coppia russa, in vacanza in Trentino, che si è trovata un conto da pagare da 18.000 euro perché il loro piccolo aveva fretta di nascere e non ha atteso il rientro in patria, sta facendo discutere molto, non solo a livello locale. La notizia è rimbalzata anche sui siti nazionali e fotografa quello che potrebbe accadere se la sanità non dovesse essere più pubblica. In passato si è discusso molto su questo aspetto, parte della politica era favorevole ad una sanità semi-pubblica. Cosa succederebbe? Forse, senza assicurazione, si riproporrebbero i problemi che sta affrontando la coppia russa.
Anastasia e Michael sono arrivati in Trentino il 24 febbraio scorso per la classica settimana bianca sulle piste di Moena. Michael aveva già preparato gli sci, mentre Anastasia era pronta a godersi qualche giorno di pieno relax. Ma in poche ore hanno dovuto cambiare i loro piani. Il giorno dopo Anastasia, al settimo mese di gravidanza, si è presentata al pronto soccorso dell’ospedale di Cavalese per dei dolori, i medici l’hanno subito trasferita all’ospedale Santa Chiara. È arrivata a Trento alle ore 14.34, due giorni dopo ha partorito il suo bimbo, pesava solo 1,2 chili. È nato alla ventisettesima settimana e così è stato subito trasferito nel reparto di neonatologia del S. Chiara, in terapia intensiva. Sta bene e sta crescendo, ma la coppia a quanto pare non è assicurata e quindi dovrà pagare di tasca propria il conto dell’ospedale. Caro, verrebbe da dire, pensando alla cifra di 18.000 euro, a tanto ammonterebbe la richiesta da parte dell’Azienda sanitaria trentina. Ma come si arriva a una cifra simile? La somma, detta così, fa un certo effetto, ma in realtà è la normalità.
La coppia dovrà pagare il taglio cesareo, il costo delle ambulanze da Cavalese a Trento, e i giorni di ricovero in ospedale (la donna è stata dimessa il 2 marzo), poi ci sono i costi relativi al ricovero e alle cure del piccolo, nato prematuro. I costi sfiorano i 15.000 euro (14.998 euro per l’esattezza) per i ricoveri di neonati gravemente immaturi per i primi 14 giorni (la soglia prevista), poi ogni giorno in più di ricovero costa 204 euro.
Le tariffe, ovviamente, riguardano gli stranieri in Trentino per motivi di turismo, che solitamente sono assicurati, non riguarda tutta l’accoglienza delle persone straniere. Le tariffe vengono stabilite con delibera della giunta provinciale, ma sono più o meno sugli stessi livelli di quelle nazionali. Il calcolo dell’importo di un ricovero, erogato in regime istituzionale dalle strutture ospedaliere pubbliche della provincia, tengono conto di diverse variabili: tipologia di ricovero, data di ammissione, data di dimissione, numero di giornate di degenza, tariffe per lungodegenza, ricoveri per acuti e ricoveri per riabilitazione. Sono previsti anche costi aggiuntivi per, ad esempio, l’assistenza alberghiera per i genitore che assiste il bimbo ricoverato. In questo caso il genitore paga 21 euro al giorno.
Spulciando qua e là le tariffe si scopre che un parto cesareo con complicazioni (che prevede un valore soglia di 14 giorni) costa 3.934 euro, un parto cesareo senza complicazioni (il valore soglia è di sei giorni) costa 2.503 euro, mentre un parto naturale senza costa da 1.579 euro a 2.379 euro. Parti e ricoveri di neonati a parte, si scopre che un intervento alla retina costa 2.489 euro, un ricovero per polmonite senza complicazioni costa 2.694 euro e un intervento sull’anca o il femore, molto frequenti tra i turisti, rimasti infortunati sulle piste da sci, costa tra i 4.697 euro e i 9.362 euro, a seconda delle complicazioni. Sono solo alcuni esempi.
I cittadini europei che si infortunano in Trentino o in altre regioni d’Italia non devono pagare l’assistenza sanitaria per le cure urgenti, non paga chi lavora in uno degli Stati dell’Unione Europea o nel caso di cure programmate. La regola vale anche per gli italiani che vanno all’estero, la tessera sanitaria (Team) può essere utilizzata per le prestazioni mediche necessarie nei paesi dell’Unione Europea, in Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda. Ma ci sono anche dei Paesi convenzionati con l’Italia con i quali sono in vigore accordi di sicurezza sociale, come l’Argentina, Australia, Brasile, Capoverde, Tunisia, Città del Vaticano, ex Jugoslavia, Principato di Monaco e San Martino. In questi casi il conto delle prestazioni sanitarie viene inviato direttamente al Paese di origine dello straniero infortunato.