Cassa centrale, mezzo consiglio «indipendente»
Chief risk officer: nominato Vecchiato, a Londra con l’Autorità bancaria europea
Il gruppo di Cassa centrale banca, quando nascerà, avrà sette componenti su 15 indipendenti, compreso l’amministratore delegato. Walter Vecchiato nominato «chief risk officer».
TRENTO Il gruppo bancario di Cassa centrale banca, la cui nascita dovrebbe slittare dal primo di luglio alla fine dell’anno, potrebbe essere sottoposto alle verifiche della Bce non a partire da primo luglio, ma nel primo trimestre 2019. Inoltre si chiarisce che il prossimo consiglio di amministrazione di Ccb sarà composto da 8 consiglieri delle banche associate e 7 indipendenti ed esterni, gruppo che comprende anche l’amministratore delegato. Infine ieri Ccb ha reso noto il nuovo acquisto: Walter Vecchiato, proveniente dall’Autorità bancaria europea (Eba, in inglese) diventa «chief risk officer».
Dopo la recente convention di Bari e la constatazione che i gruppi nazionali del credito cooperativo (Ccb e Iccrea) non riusciranno a partire dal primo luglio 2018, era emerso che i controlli europei avrebbero comunque potuto iniziare prima, in estate. Sul di ieri invece è apparsa l’ipotesi che i controlli (asset quality review e stress test) vengano comunque collocati temporalmente in un momento successivo alla nascita dei gruppi, circostanze che dovrebbero risultare vantaggiose per Ccb e Iccrea.
L’opzione viene confermata dagli ambienti di Cassa centrale banca, che confermano pure la conformazione della governance a Trento. Dei 15 membri del futuro cda 8 deriverebbero dalle Casse rurali, Bcc e Raiffeisen, 7 invece sarebbero «consiglieri indipendenti ed esterni» e fra di loro ci sarebbe pure l’ad. L’obbligo di un ad esterno potrebbe far sobbalzare i vertici di Ccb, considerano l’enorme importanza di questa figura. Ma da Trento però si sottolinea che l’importante è che i 7 indipendenti non siano né direttori né amministratori di Bcc, per garantire la terzietà.
A questo punto il ragionamento che gira è in questi termini: se il presidente Giorgio Fracalossi diventerà il leader del gruppo, sarà difficile che un altro trentino possa entrare in cda, con solo 8 posti a disposizione per le Bcc di tutta Italia. Ma in una tale situazione il ruolo dell’ad — né amministratore né direttore di Rurale o Bcc —, potrebbe essere ricoperto da un trentino. Che si tratti dell’attuale direttore generale Mario Sartori? Si accettano scommesse.
Nel frattempo i due gruppi nazionali in fieri sono entrati nell’ultimo mese a disposizione in cui presentare l’istanza alla Banca d’Italia. La squadra tecnica di Ccb intanto va rafforzandosi. Vecchiato è stato nominato «cro» della capogruppo. È un manager di alto livello, che proviene da un’esperienza a Londra all’Autorità bancaria europea, soggetto indipendente che «opera per assicurare un livello di regolamentazione e di vigilanza prudenziale efficace e uniforme nel settore bancario europeo» si legge nel portale ufficiale. In Eba, lavorando nel settore degli stress test, ha avuto modo di collaborare anche con la Bce. Fracalossi lo accoglie con queste parole: «La preparazione, l’esperienza e la particolare conoscenza dei meccanismi di funzionamento delle istituzioni europee costituiscono premesse rassicuranti per lo svolgimento del delicato compito di Chief risk officer. Si tratta di un ruolo delicato che rappresenta un fondamentale presidio a garanzia della sana e prudente gestione e della stabilità di tutte le componenti del Gruppo». Docente all’università Cà Foscari di Venezia, in passato ha lavorato anche per Veneto Banca.
L’altro ieri, intanto, si è svolta l'audizione all'Antitrust di Cassa centrale Raiffeisen, nei confronti della quale c’è un’istruttoria, per possibile «posizione dominante» post riforma. Il presidente Michael Grüner si dice fiducioso.