«Irregolarità? Errori formali Arresto, una misura forte» L’ex direttrice è sconvolta
«Può anche darsi che TRENTO ci siano degli errori, del resto io non ho mai badato a queste cose». Luisa Zappini grida con forza la sua innocenza. Dalla propria abitazione, dove è costretta a rimanere rinchiusa senza possibilità di contattare nessuno se non il suo avvocato Nicola Stolfi, la dirigente si dice «profondamente sconvolta» e prova a ripercorre i diversi episodi che le vengono contestati, con la convinzione di «non aver mai agito con l’intenzione di commettere una truffa».
Contraddizioni tra ciò che risulta nei registri e la sua effettiva presenza in un luogo piuttosto che in un altro potrebbero anche esserci, conferma lo stesso legale della dirigente provinciale, «ma se irregolarità vi sono state sono riconducibili a errori formali, disattenzioni, non certo determinate dalla volontà di truffare». Imprecisioni che potrebbero essere state commesse perché, come sottolinea l’avvocato, «Zappini ha sempre sostenuto un ritmo lavorativo elevatissimo, come dimostra anche il monte ore di ferie accumulate e non ancora godute». Secondo il legale, insomma, la dirigente non avrebbe avuto motivi per cercare vie poco consone per usufruire di un po’ di libertà.
Per quanto riguarda gli spostamenti contestati, Stolfi sottolinea che «quel viaggio a Parigi Zappini non l’ha fatto, ma è stata a Roma, al ministero, e poi è tornata». «L’automobile, invece, è stata utilizzata solo per viaggi di lavoro» continua l’avvocato, riservandosi poi di leggere con attenzione ogni singola contestazione «per ricostruire i vari passaggi». Stolfi evidenzia inoltre che «Zappini non svolgeva un lavoro propriamente d’ufficio, ma anzi era portata a spostarsi molto frequentemente sul territorio e fuori provincia».
L’avvocato Zappini non svolgeva lavoro d’ufficio e ha accumulato molte ferie non godute Stolfi Valuteremo di far rivedere l’entità e la natura della misura cautelare
Quello caduto ieri mattina all’alba, per la dirigente provinciale è un vero fulmine a ciel sereno. «La misura cautelare disposta pare molto forte rispetto alle esigenze che sono state evidenziate» osserva con prudenza Stolfi. Nei prossimi giorni Zappini avrebbe dovuto tornare a prendere servizio. Su di lei pende ancora il procedimento disciplinare avviato dalla giunta provinciale in relazione all’indagine, ma sospeso in attesa che si arrivi a una sentenza definitiva. Dopo essere stata sollevata dall’incarico di dirigente del Cue, Zappini è stata impegnata per gli Affari generali ed è in attesa di nuova destinazione.