Scuole d’infanzia e nidi, in mensa si mangia bio
Le linee guida: almeno il 90% di frutta biologica, 60% di prodotti a basso impatto ambientale
TRENTO I menù delle mense di nidi e scuole d’infanzia? Meglio se con prodotti a biologici, a filiera corta, certificati con marchi d’origine del territorio. Queste, in estrema sintesi, le linee guida stabilite dalla giunta comunale di Trento in vista della costruzione dei futuri bandi per l’individuazione dei fornitori, con la prima scadenza a fine anno per carni (fresche, refrigerate, prosciutto), pane e pasta per pizza. A scadenza 2019 (ma prorogabile per due anni) latticini, prodotti ortofrutticoli freschi, verdure e pesce surgelati, pesce fresco. Tutte le assegnazioni avranno durata triennale e concorreranno a portare in tavola circa 2.300 pasti al giorni, per alunni e personale di 21 scuole d’infanzia, 7 nidi, un centro genitori. Per esempio, le forniture di pane e pasta per pizza, dovranno prevedere almeno il 20% di materia prima da produzione biologica. La quota per i prodotti ortofrutticoli, invece, dovrà essere almeno del 90%. Per gli altri prodotti, aldilà del biologico, deve essere dimostrata un’offerta almeno del 60% di prodotti realizzati con basso impatto ambientale certificato. Il contenimento dell’impatto ambientale passa anche per la riduzione delle distanze di trasporto. Il raggio di produzione di riferimento dovrà essere entro i 70 chilometri dal capoluogo, da percorrere con furgoni e camion omologati come minimo in classe Euro4. Farà punteggio anche l’offerta di prodotti con denominazione di origine (Dop) o indicazione geografica protette (Igp).
Filiera corta Il raggio di produzione, meglio se certificata Dop e Igp, dovrà essere entro i 70 chilometri