Corruzione nell’Asl, il Tribunale del riesame revoca i domiciliari a Marco Facchini
Misura cautelare revocata BOLZANO per Marco Facchini, l’ex funzionario dell’Azienda sanitaria altoatesina sotto inchiesta e finito ai domiciliari per corruzione, truffa e turbativa d’asta relativamente all’assegnazione di alcuni appalti sotto soglia a una serie di ditte, che secondo l’accusa sarebbero state selezionate per l’affidamento degli incarichi in cambio di favori personali a Facchini, come denaro o altri benefit.
La scorsa settimana si era tenuta l’udienza davanti al Tribunale del Riesame (composto dai giudici Erlicher, Secchi e Paparella), con l’avvocato difensore Giancarlo Massari che aveva chiesto la revoca dei domiciliari o, in subordine, una misura restrittiva che vietasse all’uomo di avere contatti con altro personale dell’azienda sanitaria. Il pubblico ministero Igor Secco, invece, aveva chiesto la conferma della misura.
Dopo una manciata di giorni, dunque, il verdetto: Facchini, che nel frattempo è stato licenziato in tronco dall’Asl, torna libero. L’ordinanza del Tribunale ha infatti disposto la revoca degli arresti con liberazione immediata. Per le motivazioni si dovranno attendere 30 giorni, ma intanto la difesa può tirare un sospiro di sollievo: «Attendiamo il deposito, ma comunque credo sia stata sposata in pieno la nostra tesi della non attualità della misura, viste le perquisizioni e i sequestri già effettuanente ti e visto che il mio cliente ormai è stato licenziato e non avrebbe più modo, eventualmente, di inquinare alcunché». A quanto si apprende, inoltre, per Facchini non è stata disposta alcuna misura restrittiva o divieto, e dunque già da ieri si trova di fatto in piena libertà. Il prossimo passo, a questo punto, è la notifica di chiusura delle indagini da parte della Procura, con un’eventuale richiesta di rinvio a giudizio. A Facchini, lo ricordiamo, vengono contestati diversi episodi: secondo l’accusa, tra il 2015 e il 2017 avrebbe assegnato appalti sotto soglia scegliendo sempre le stesse ditte, in cambio di favori come buoni benzina, lavori di ristrutturazione in immobili di sua proprietà e anche denaro. La Guardia di Finanza, che ha indagato per conto della Procura, ha infatti ripreso la consegna, da parte di uno degli imprenditori finiti nei guaii, di una busta conte- diverse banconote avvenuta nell’ufficio di Facchini. L’ex funzionario, inizialmente, era stato trasferito ad altro ufficio. Alla notizia del suo arresto, l’Asl ha però deciso di licenziarlo in tronco. Intanto, sul fronte dell’altra indagine che vede coinvolti anche tre dipendenti dell’Azienda sanitaria, sempre riguardo presunti episodi di corruzione e turbativa d’asta, emerge che gli atti relativi alle posizioni dei tre indagati altoatesini sono stati trasmessi dalla Procura di Trento, che aveva dato il via all’inchiesta, alla Procura di Bolzano. Già nei giorni scorsi, di fatto, gli atti riguardanti Andrea Cavallaro, tecnico del San Maurizio, erano passati a Bolzano per competenza. Ora, però, anche la documentazione su Roberto Lepore e Luca Antino è giunta sulle scrivanie del gruppo di laboro sui reati contro la pubblica amministrazione.
L’altro fronte Gli atti relativi ai tre indagati altoatesini dell’inchiesta di Trento sono passati a Bolzano