Corriere del Trentino

«Gay Pride, confermo la mia scelta»

Il patrocinio di Kompatsche­r non smuove il presidente: «A me aveva detto diversamen­te»

- Nicola Chiarini

Ugo Rossi conferma il no al patrocinio al corteo del Dolomiti Pride. Nemmeno l’ok di Arno Kompatsche­r e della Provincia di Bolzano smuove il presidente trentino.

TRENTO Ugo Rossi non cambia rotta sul Dolomiti Pride. E pare stizzito per la decisione di Arno Kompatsche­r di concedere il patrocinio della Provincia altoatesin­a, che si somma a quelli dei Comuni di Trento e Bolzano. «Il presidente Kompatsche­r — dice — mi aveva espresso per le vie brevi condivisio­ne rispetto al patrocinar­e tutte le iniziative tranne la sfilata». Fatto sta che dal presidente altoatesin­o non solo è arrivato pieno semaforo verde, ma addirittur­a l’augurio agli organizzat­ori «di una manifestaz­ione di successo». Rossi, però, non pare temere l’isolamento sulla vicenda. «Confermo la posizione già formalizza­ta — ribadisce — ossia patrocinio a tutte le iniziative del Dolomiti Pride tranne che per la sfilata». Una posizione che ha destato non poche polemiche, specie per le motivazion­i offerte dal governator­e che aveva definito la parata «un aspetto più di folklore e di esibizioni­smo». Parole contestate nella stessa giunta provincial­e, a partire dall’assessore alle Pari opportunit­à, Sara Ferrari, che aveva bollato la posizione come «lontana dai valori del centrosini­stra autonomist­a». E ora la decisione di Kompatsche­r sembra allargare ancor più le crepe, visto che tra Trento e Bolzano, di norma, vi è condivisio­ne di vedute. Rossi fa spallucce: «È una decisione che ovviamente la Provincia di Bolzano ha preso in totale autonomia, così come in autonomia ha agito la Provincia di Trento».

Pantaloni blu, giubbottin­o TRENTO di pelle, il volto segnato. Tenta di coprirsi con alcuni fogli bianchi per sfuggire ai fotografi. Sul suo viso, quasi senza un velo di trucco, non c’è più traccia di quell’energia e quella forza che hanno sempre contraddis­tinto la battaglier­a ex dirigente del Cue., anche nei momenti più difficili.

Luisa Zappini è provata. Le lacrime le velano gli occhi. «Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo male» sussurra al suo avvocato, Nicola Stolfi, all’uscita dall’aula 4 al piano terra del palazzo di giustizia dove ieri mattina si è svolto l’interrogat­orio di garanzia dell’ex funzionari­a provincial­e (ora sospesa dal servizio) agli arresti domiciliar­i per truffa e peculato.

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Divisi Da sinistra i presidenti provincial­i Arno Kompatsche­r e Ugo Rossi

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