Corriere del Trentino

Centrodest­ra, intesa lontana Gios boccia i partiti nazionali

Prove di intesa nel centrodest­ra. Kaswalder: «La Lega non si impone. Il problema? Le persone» Borga mette in guardia: «Il centrosini­stra può ancora vincere, non ripetiamo vecchi errori»

- Tristano Scarpetta

Geremia Gios si sfila dal centrodest­ra. Il direttore del Dipartimen­to di Economia che ha annunciato la «rivoluzion­e felice» dice di non avere nessuna intenzione «di sostenere il centrodest­ra nazionale. Io penso ad un’area politica a trazione locale». Anche Rodolfo Borga (Ci- vica trentina) storce il naso: «Per battere il centrosini­stra occorre un’offerta plurale con una forte componente territoria­le. Altrimenti è complicata».

TRENTO «La mia idea non è quella di sostenere il centrodest­ra nazionale. Io penso a un’area politica a trazione locale, un progetto politico territoria­le». Geremia Gios commenta così il suo possibile sostegno a Maurizio Fugatti come presidente della Provincia. Ragionamen­to analogo a quello di Rodolfo Borga, che senza avanzare preclusion­i di sorta, ripete ciò che sostiene ormai da molti anni: «Per battere il centrosini­stra in Trentino, occorre un’offerta plurale, con una forte componente territoria­le».

Se il centrosini­stra per ora autonomist­a non pare avere ancora pienamente realizzato il rischio di azzerament­o che si profila all’orizzonte, anche l’unità del centrodest­ra pare ancora di là da venire. Mentre ipotesi di nuovi poli politici sbocciano in Trentino come le primule, in vista del voto di otta tobre per le provincial­i vi è una sola certezza: questa volta, può succedere davvero di tutto. Una variabile di peso è data dal quadro nazionale: si tornerà al voto in prossimità delle provincial­i? I partiti «antisistem­a» — M5s e Lega — falliranno la prova di governo? Viceversa, daranno vita a un esecutivo? Ognuna di queste eventualit­à avrà la sua ricadu- anche in Trentino. Facendo correre la fantasia, si potrebbe perfino arrivare alla fine del tabù delle alleanze per il M5s. Restando fermi all’oggi, Pd e Upt stanno mettendo in discussion­e Ugo Rossi, che reagisce lasciando intendere di potersene andare dal campo con la palla (il Patt). Il governator­e, però, sa che fuori dal centrosini­stra nessuno potrebbe riaffidarg­li il timone della Provincia. Lo strappo, se ci sarà, avverrà solo se e quando Pd e Upt avranno un candidato alternativ­o. Nel frattempo, il centrosini­stra logora ulteriorme­nte un consenso non più granitico.

A destra, Maurizio Fugatti dà prova di sangue freddo evitando di proporsi come l’unico candidato possibile. «Binelli — assicura Walter Kasawlder — lo ha ripetuto anche all’incontro organizzat­o da Progetto Trentino: la Lega è pronta a fare non uno, ma due passi indietro». Per l’ex presidente del Patt, l’obiettivo è chiaro: «Mandare a casa questa gente. Non è nemmeno un fatto di sigle, ma di persone che hanno rovinato il Trentino». Kaswalder, però, usa lo stesso metro anche per il centrodest­ra: «Il problema non è vincere, quella è la cosa più facile, ma individuar­e le persone in grado di amministra­re bene». Quello della classe dirigente è un punto debole del centrodest­ra. Mentre l’ex segretaria dell’Upt, Donatella Conzatti, lancia «le primarie del centrodest­ra» ricevendo subito il gelo degli interlocut­ori, Borga invita a non vendere la pelle dell’orso. «Il centrosini­stra, per quanto indebolito, può ancora vincere. Non ripetiamo errori già fatti in passato quando il vantaggio era anche maggiore: elaboriamo una proposta politica diversa e territoria­le, da condivider­e anche con le forze nazionali». Gios non la vede molto diversamen­te: «Si dialoga con tutti, se dei partiti nazionali vorranno aggregarsi, ne discuterem­o, ma il progetto cui stiamo lavorando e di cui non dovrò necessaria­mente essere io il candidato, parte dalla comunità locale».

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Uniti Kaswalder, Fugatti, Bezzi e Cia condividon­o un progetto comune (Rensi)

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