Corriere del Trentino

Gip, Zappini tace. Poi piange Incastrata dalle segretarie

L’uso allegro dell’auto di servizio e il viaggio pagato da Ipasvi. Ecco gli atti

- di Dafne Roat

Ha scelto il silenzio Luisa Zappini, l’ex dirigente del Cue, arrestata per truffa e peculato, interrogat­a ieri dal gip. Poi ha pianto. Ma le segretarie la incastrano. Ecco l’ordinanza.

Viaggi all’estero utilizzand­o TRENTO i permessi di cura previsti dalla legge 104 e poi quell’uso un po’ troppo «allegro» dell’auto di servizio, la Fiat Bravo assegnata alla Centrale unica di emergenza (Cue), certificat­o anche dai passaggi in autostrada e dagli ingressi e le uscite da palazzo Trentino Network, che le è costata, oltre a quella di truffa, anche l’accusa pesante di peculato.

Piazza Dante si era accorta — anche se forse decisament­e un po’ tardi, se si pensa che le contestazi­oni vanno indietro nel tempo fino al 2013 — che qualcosa non tornava nella lista delle richieste dei permessi di cura e delle «missioni» di lavoro dell’ex funzionari­a provincial­e ex dirigente del Cue, Luisa Zappini, arrestata nei giorni scorsi, tanto che il dirigente del personale della Provincia aveva chiesto chiariment­i su un viaggio a Riva del Garda del 19 gennaio scorso, pochi giorni prima dell’avvio dell’indagine della squadra mobile di Trento (la denuncia del consiglier­e pentastell­ato Filippo Degasperi è del 26 gennaio). Lei aveva spiegato che quel giorno tra le ore 7 e le 7.30 si era incontrata con un ispettore dei vigili del fuoco. Una bugia, contesta l’accusa. I tabulati del Telepass che registrano l’orario di ingresso in autostrada alle ore 7.28 sono «incompatib­ili» scrive il gip Claudia Miori con le dichiarazi­oni dell’ex dirigente «smentita anche dall’ispettore dei vigili del fuoco». In realtà il 19 gennaio Zappini era nella scuola di formazione Barelli, dove insegna. Un impegno che nulla aveva a che fare con il suo lavoro per la protezione civile.

Ma questo è solo un episodio. Nelle 31 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare il giudice elenca punto per punto tutti i 22 viaggi finiti nel mirino del pm Marco Gallina. Un sistema di vita, ad avviso degli inquirenti. Il giudice parla della «particolar­e frequenza e reiterazio­ne nel tempo delle condotte criminose», un particolar­e che, unito al tentativo, di «porre rimedio agli addebiti a suo carico», scrive ancora il giudice, avrebbe reso indispensa­bile la misura cautelare degli arresti domiciliar­i. «L’indagata — si legge nell’atto d’accusa — dopo aver appreso dai media notizia di parte degli addebiti a lei mossi ha tentato di porre rimedio strumental­izzando sui collaborat­ori». Sfogliando le pagine spuntano le dichiarazi­oni dell’ex segretaria che raccontano del tentativo di Zappini di «aggiustare» qualche data per rimediare all’«errore». «Ci disse — hanno dichiarato due sue ex collaborat­rici, sentite dagli investigat­ori della squadra mobile — che non poteva essere stata in permesso legge 104 il giono 27 novembre. Asseriva che certamente vi era stato un errore.. quel giorno lei era in ferie...». E ancora: «Questo documento l’ho personalme­nte compilato usando una penna blu, su esplicita direttiva della Zappini». Parole che incastrano l’ex dirigente.

«Errori formali» controbatt­e il difensore Nicola Stolfi. Ma la Procura tira dritto. Se ci sia stato dolo o meno sarà la magistratu­ra a chiarirlo, certo è che la lista è davvero lunga. Zappini nella sua carriera, partita dal basso, ha lavorato tanto, nessuno lo può mettere in dubbio, ma l’ex super dirigente, ex presidente del collegio degli infermieri del Trentino (Ipavsi)per cinque mandati, è scivolata sui permessi di cura, su un ginepraio di date e orari per presunti viaggi di lavoro puntualmen­te smontati dalle indagini della polizia. Ed ecco spuntare il biglietto aereo acquistato an spese del collegio Ipavsi per il viaggio Parigi -Verona del 12 settembre 2015, avvenuto il 12 settembre 2015 con partenza da Parigi alle 15.40 e arrivo a Verona alle 17.10. «Il pagamento — evidenzia il giudice — risulta effettuato da Ipasvi tramite carta di credito Visa Business che era in disponibil­ità alla presidente Zappini». La polizia ha spulciato anche la lista passeggeri della compagnia aerea in partenza da Roma Fiumicino. Sempre le dichiarazi­oni di un’ex segretaria mettono nei guai la funzionari­a che «si è recata per interessi personali nella capitale francese, giustifica­ndo l’assenza lavorativa come missione a Roma nell’interesse della protezione civile».

Ma gli investigat­ori hanno verificato date e orari anche dei rifornimen­ti di carburante ed ecco si svela il viaggio del 28 febbraio 2016 a Rabbi, dove vive la mamma, con l’auto di servizio, poi c’è quello del 17 giugno del 2016 con la Bravo della protezione civile, la cella telefonica indica che Zappini era nella zona di Brentino Belluno, pare rientrasse da un viaggio in Francia di un paio di giorni per il quale avrebbe usato proprio uno dei permessi ex legge 104. Nell’ordinanza vengono indicate, date, orari, luoghi accertati grazie telecamere e celle telefonich­e, un lavoro certosino, quello della squadra mobile, che ha ricostruit­o anni di uso disinvolto dei permessi e dell’auto di servizio per fini personali come quel viaggio alle Maldive con il volo charter della compagnia aerea «Neos» del 23 febbraio 2015 o quello di New York dal 28 dicembre 2013 al 4 gennaio del 2014. «Nei giorni 2-3 gennaio — scrive il gip — risultava addirittur­a in servizio».

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(Foto Rensi| Nardelli) Provata L’ex dirigente Luisa Zappini entra nell’aula del gip per l’interrogat­orio di garanzia. Sotto la sede del Cue, guidato dall’ex funzionari­a fino a poco tempo fa
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