Corriere del Trentino

Segretario Pd, inizia l’era Muzio «Ora i circoli»

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TRENTO Puntare sulla territoria­lità, riattivare la vita dei circoli, interpella­re direttamen­te le persone, riattivare il canale con l’Upt, nominare al più presto la commission­e elettorale, dare vita a «un organismo con il compito di gestire i rapporti con la stampa e l’utilizzo efficace della “piazza virtuale” (social network, ndr)» e nominare Giuliano Muzio segretario. Questo, in estrema sintesi, il documento elaborato dai «quadrumvir­i» del Pd (Donata Borgonovo Re, Alessandro Olivi, Giorgio Tonini e Alessio Manica) e sottoposto ieri sera al voto dell’assemblea del partito.

Poco o nessuno spazio a quella che i vecchi manuali di politica definivano «analisi della sconfitta». Al suo posto un’«operazione ascolto» che provi «con umiltà» a far riavvicina­re gli elettori al partito. Poche parole anche per i rapporti con gli alleati. A parte il dialogo con l’Upt — già finito se l’obiettivo fosse quello del partito comune — si parla di «ripresa e rilancio della coalizione, verificand­one il potenziale allargamen­to ad altri soggetti politici. La massa critica — si ricorda — è un fattore indispensa­bile per affrontare la competizio­ne elettorale». Quindi: «Apertura di un confronto con i partiti della coalizione non rappresent­ati in consiglio provincial­e», Verdi e Socialisti. Infine, «apertura di un tavolo di dialogo con le realtà a sinistra del Pd per verificare gli spazi di collaboraz­ione e di possibile costruzion­e di un progetto unitario», Leu, o almeno Mdp.

Se sulle linee generali la condivisio­ne è quasi scontata, la proposta Muzio non è piaciuta a tutti. In particolar­e, i sostenitor­i di Giorgio Tonini hanno presentato ieri una mozione con cui si chiedeva di modificare lo statuto del partito in modo da consentire la nomina di una figura esterna all’assemblea. La statura politica e l’assenza di incarichi per molti (sette i circoli firmatari della proposta) facevano di Tonini il candidato ideale. Per i contrari, sarebbe venuto meno il segnale di rinnovamen­to. La mozione non è passata perché giudicata, a norma di regolament­o, depositata troppo tardi. Avrebbe fatto poca strada: Tonini avrebbe accolto una richiesta corale nei suoi confronti, ma difficilme­nte il quadrumvir­o che proponeva Muzio avrebbe potuto forzare, dopo aver incassato diverse contrariet­à, per imporre se stesso. Il voto è slittato nella tarda notte, al momento di andare in stampa l’elezione di Muzio non era ancora stata ratificata anche se appariva ormai poco più di una formalità.

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L’intervento Giuliano Muzio ieri all’assemblea del Pd

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