«Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo male?»
L’ex dirigente in lacrime fuori dall’aula. Davanti al gip tace. Indagine verso la chiusura
Davanti al gip Claudia Miori ha scelto il silenzio. Ha preferito non parlare, almeno non in questa sede. Parlerà, per chiarire la sua posizione, ma non adesso, forse in un confronto diretto con il pm Marco Gallina, titolare dell’indagine.
Intanto la difesa ieri ha chiesto e ottenuto l’attenuamento della misura cautelare con la possibilità per Zappini di avere contatti con i familiari e i propri genitori. Ma al momento non è stata chiesta alcuna revoca della misura. «Ci sono delle contestazioni, dobbiamo ragionare» ha spiegato l’avvocato Nicola Stolfi. A pochi passi da lui, Luisa Zappini allunga lo sguardo verso i giornalisti. Li conosce tutti, da tempo. Gli occhi sono velati. Poi allontana a fianco del suo avvocato. Per lei la strada ancora lunga, ma c’è voglia di chiarire, ha detto il suo legale, che non esclude un confronto a breve con la Procura. Ma di fronte al castello di accuse, se dovessero essere tutte provate, si potrebbe aprire per lei la strada di un patteggiamento. È prematuro parlarne, lei, attraverso il suo avvocato, ha detto di voler spiegare al più presto anche perché non era lei a compilare la modulistica relativa ai permessi, ferie o missioni. Errori dunque? Lo dirà la magistratura. La chiusura delle indagini sembra sia vicina e solo allora si potrà avere un quadro ancora più chiaro delle accuse.