Economia e Lettere, test di ammissione «Perché Trento? È un ottimo ateneo»
Quasi duemila ragazzi hanno partecipato alla selezione ieri. Alcuni accompagnati dai genitori
Non si dimostrano insensibili TRENTO ai risultati delle classifiche nazionali e internazionali che piazzano l’università di Trento sempre ai primi posti. Le aspiranti future matricole dell’ateneo trentino — e pure i loro genitori — non si sono iscritte alle prove selettive della sessione primaverile con leggerezza, soprattutto al Dipartimento di economia e management: la loro è una scelta ponderata, è proprio fra i banchi di via Inama che vogliono sedere. «Perché si tratta di un’ottima facoltà, tutti ne parlano bene, è fra le migliori in Italia» ci si sente rispondere a Palazzo Economia da chi è in attesa di testare le proprie competenze logico matematiche, di lingua italiana e cultura generale e spera di non doverci riprovare il 23 agosto.
In 4.191 si sono iscritti ai primi test di ammissione ai corsi di laurea dell’università di Trento: ieri è toccato ai 1.932 di economia e di lettere e filosofia. Venerdì prossimo sarà la volta dei 2.259 che vorrebbero invece studiare in città sociologia, scienze cognitive e giurisprudenza. Anche quest’anno un quinto degli studenti medi ha approfittato della possibilità di sostenere le prove in una delle sedi decentrate di Mantova (340), Bari (246), Roma (136) e Palermo (130). Anche Padova per i candidati interessati ai corsi del Dipartimento di economia. La prossima settimana toccherà invece a chi vorrebbe salire in collina per fisica, matematica, viticoltura ed enologia e scienze e tecnologie biomolecolari. Chiuderanno gli aspiranti ingegneri, dal 18 al 20 aprile.
A Palazzo Prodi Filippo Zamunaro attende fuori dall’aula 4; la mamma che l’ha accompagnato da Tuscolano Maderno sta visitando la città. A Trento l’hanno spinto i racconti degli amici che lo hanno preceduto e studiano nel capoluogo e l’assenza del corso di lingue moderne a Brescia: «Ma tenterò l’ammissione anche a Verona — ammette — anche se questa mi hanno detto essere un’università all’avanguardia, con molti servizi e opportunità». Prima di arrivarci, però, ci saranno gli esami di maturità da affrontare, gli stessi che attendono al varco anche Michela Orlandi, Lucia Tommasini, Aurora Sartori e Alessia Zorzi: compagne di classe al liceo linguistico, aspiranti compagne matricole all’università. Salite insieme in treno da Verona per tentare l’ammissione a lingue moderne e proseguire il percorso iniziato a scuola. «Mia cugina studia qua e mi ha raccontato cose egregie di questa università — svela Alessia — per questo tenterò solo qui». Le altre, invece, ci proveranno anche a Verona a settembre. Ieri, nel frattempo, si sono cimentate nella prova di comprensione di un testo in lingua italiana con 25 quesiti a risposta multipla e poi con le 50 domande di inglese su lessico, grammatica, analisi.
Non ci sono solo diciottenni, tuttavia, negli spazi di Palazzo Prodi: c’è anche Anna, di Telve, che di anni ne ha 26 e anche una bimba, pronta a rimettersi sui libri «per cercare di garantire a me e a lei un futuro più solido» dice. A suo tempo aveva iniziato sociologia, per poi prendere la strada del Sudamerica: «Ho vissuto per tre anni in Messico, facendo volontariato coi bambini nel dopo-scuola e la cameriera per mantenermi — racconta —, poi ho deciso di tornare». «Sono un po’ arrugginita — scherza — ma fiduciosa, sento che andrà bene». È tranquillo anche Davide Angelini di Besenello, che frequenta l’ultimo anno al «da Vinci» di Trento: «La scienza non è la mia strada, tenterò l’ammissione anche a studi internazionali — afferma — se mi sono preparato? Non molto, vado a scatola chiusa. Male che vada riproverò in estate». Perché a Trento? «Un’imposizione».
Non vorrebbe studiare in nessun altro posto, invece, Chantell Mese: si è diplomata l’anno scorso al «Filzi» di Rovereto e si è presa un anno sabbatico per riflettere. «Ero indecisa sul da farsi, il tempo mi è servito per capire quale fosse la mia strada — dice — tenterò i test solo qui, Trento è una delle migliori università». Per il corso di economia e management che vorrebbe frequentare 155 dei 175 posti a disposizione verranno assegnati già adesso, al termine della sessione primaverile. Non dovesse andare bene, per Ilham Hansali, di Verona, si aprirebbero le porte di Piacenza: «È un’opzione che sto valutando — riflette — ma mi sono preparata sui libri Alpha test, vorrei riuscire a entrare all’università di Trento: tutti ne parlano come di un ateneo ottimo e poi sarebbe vicina a casa».
Fanno il tifo per il Trentino anche Marco e Betty, che nell’atrio di via Inama aspettano che loro figlio Alex entri in aula per poi visitare la città: «Anche se in realtà è da stamattina che giriamo» osservano con un filo di stanchezza nella voce, guardando il figlio apprestarsi al banco per provare a centrare l’ammissione al corso di Gestione aziendale. «Ci ha provato anche a Verona, ma speriamo passi qua, anche per un’esperienza sua personale, per farsi le ossa» dicono. Seduta su un gradino, infine, c’è Antonella, che ha accompagnato da Bolzano la figlia Arianna: «È alla sua prima esperienza di questo tipo, ho voluto essere presente per offrirle supporto — sorride — che decida per Trento oppure per l’università di casa per me non cambia, io sono felice se lei lo è».
Filippo Zamunaro Mi hanno detto che siete all’avanguardia e ci sono molti servizi. Tenterò anche a Verona Marco e Betty Accompagniamo nostro figlio. Speriamo che passi anche per una sua esperienza personale Chantell Mese Proverò soltanto qui perché una delle migliori università. Sono reduce da un anno sabbatico Ilham Hansali Valuterò Piacenza se non va bene Ma preferirei studiare in Trentino