Blocco dei Tir, Tirolo nel mirino Gli Industriali: code solo spostate
Dorfmann: l’intera val d’Isarco respira smog, servono soluzioni
Fuoco incrociato dall’Alto BOLZANO Adige sulla nuova politica tirolese di intensificazione dei blocchi dei Tir — 300 passaggi l’ora al massimo — a Kufstein, che porta a gravi ripercussioni di traffico sull’Autobrennero.
«Divieti e blocchi non risolvono i problemi. Bisogna piuttosto individuare insieme le misure necessarie per una mobilità sempre più sostenibile che garantisca allo stesso tempo sviluppo economico e tutela ambientale — spiega il presidente di Assoimprenditori Federico Giudiceandrea — ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Le imprese sono pronte a dare il loro contributo e lo stanno già facendo attraverso le innovazioni tecnologiche e i continui investimenti in un parco mezzi sempre più moderno. Il divieto di transito notturno in vigore in Tirolo è un esempio emblematico: non riduce il traffico, ma contribuisce soltanto a concentrarlo su poche ore della giornata impedendo un trasporto merci più fluido e diluito su 24 ore. Lo stesso vale per il divieto settoriale, che invece di colpire i mezzi più inquinanti penalizza quelli che trasportano determinati prodotti e per di più rappresenta un elemento di concorrenza sleale perché non vale per gli autotrasportatori tirolesi».
Interviene anche l’europarlamentare Herbert Dorfmann, che è anche Obmann Svp in val d’Isarco: «In queste ore nella bassa valle dell’Inn c’è stata una coda di Tir che è si è riversata poi tra Vipiteno a Bolzano — dice — non è possibile che alla conclusione di una misura per controllare il traffico come quella presa in Austria, tutti i camion in coda ripartano nello stesso momento. Nelle ore successive alla fine di un blocco in Austria, dovrebbe essere introdotto un sistema simile in Italia, prima che la valanga di tir raggiunga il Brennero. È grottesco che, da un lato, vengano preannunciate agli abitanti della Val d’Isarco delle misure per limitare il traffico dei veicoli diesel e, dall’altro lato, li si costringa ad accettare che, a causa di misure mal coordinate, centinaia di tir blocchino il tratto autostradale e intasino l’aria con i loro gas di scarico. In generale, questa situazione dimostra che sono necessarie risposte urgenti. L’aumento del traffico sull’autostrada del Brennero non è più sostenibile e non può più essere accettato dagli abitanti della Val d’Isarco», conclude Dorfmann.