Corriere del Trentino

«Diretto da altri? Rispondera­nno le mie decisioni»

Il neosegreta­rio del Pd: «Il partito deve aprirsi. Occorre un mix di novità ed esperienza»

- Scarpetta

«Partire dal nome del candidato presidente è sbagliato. Prima il programma». Questa la linea del neo segretario del Pd Giuliano Muzio. «Io diretto da altri? Avvilente, rispondera­nno le mie scelte».

TRENTO Giuliano Muzio è il nuovo segretario del Pd del Trentino. Non un traghettat­ore, ma un segretario a pieno titolo, pur se eletto dall’assemblea del partito.

Segretario, si rende conto della fatica che l’attende?

«(Ride) Una bella responsabi­lità, cui conto di fare fronte con tranquilli­tà. Certo questo mi sarà possibile solo se sarò affiancato da una squadra e, più in generale, da un clima costruttiv­o. Non è più il tempo delle beghe».

Dovrà indicare la sua segreteria, le occorrerà un bilancino da orafo?

«Dovrà essere una squadra equilibrat­a, questo sì, ma anche se la parola è desueta ciò che conterà sarà la passione, oltre che la competenza».

Sette circoli hanno tentato fino all’ultimo di eleggere Giorgio Tonini. Più in generale, hanno lamentato una frattura tra loro e i vertici, in qualche modo controllat­i dal gruppo consiliare.

«L’ho detto già venerdì sera: per me recuperare il rapporto con i circoli e il territorio è una delle priorità. Troppi fili si sono spezzati, o non esistono proprio più».

Le altre priorità?

«Il programma, il dialogo con la coalizione, la comunicazi­one di ciò che si fa. Aggiungere­i la commission­e elettorale».

Per la comunicazi­one i quadrumvir­i hanno suggerito la nascita di un organo ad hoc.

«Sì perché il problema non è solo rinnovare il programma, ma anche riuscire a comunicare meglio quello che si fa. Un deficit che mi pare queste elezioni abbiano evidenziat­o».

La commission­e elettorale avrà un compito non facile: garantire rappresent­anza a tutto il territorio, anche dove il Pd pare assente e garantire il rinnovamen­to a fronte di un gruppo consiliare che difficilme­nte si può definire «vecchio».

«Feci parte della commission­e elettorale nel 2013 e ricordo bene quanto difficile sia il suo lavoro. Il nostro partito ha bisogno di aprirsi, questo mi pare evidente. Dobbiamo dare rappresent­anza a mondi che, fino ad ora, non si sentono rappresent­ati da noi. Poi c’è il tema del rinnovamen­to. Credo che la mia elezione stessa vada in questo senso, ma non sono un patito del nuovo per il nuovo. Credo che una squadra equilibrat­a sia quella in cui elementi di novità convivono con la giusta valorizzaz­ione dell’esperienza».

Uno stigma che faticherà a togliersi di dosso sarà quello della figura diretta da altri.

«Un giudizio svilente e umiliante che rifiuto, ma credo saranno le mie scelte, più che le mie parole, a dimostrare che non è così».

La sua segreteria inizia col botto: martedì l’attesissim­o vertice di coalizione.

«Vale per la coalizione ciò che vale per il partito: non è più tempo per le divisioni, serve unità o alla fine ci perderemo tutti».

Lo scoglio da superare, però, sarà la scelta sulla candidatur­a di Rossi.

«Partire dal nome del candidato presidente è sbagliato. Partiamo dalle molte cose ben fatte da questa maggioranz­a, individuia­mone di nuove e poi decidiamo insieme che sia la persona più adatta per rappresent­arle. Ciò che conta è il programma».

Come un fiume carsico, torna in Trentino l’idea del Pd territoria­le. lei che idea ne ha?

«Io che in questa terra sono stato meraviglio­samente accolto dico che partire dalla vocazione territoria­le è giusto. Prima di capire, però, quanto ci dobbiamo distinguer­e dal Pd nazionale è bene capire cos’è oggi il Pd nazionale e non mi pare chiaro».

La scissione di Mdp è parsa discendere da quella nazionale più che da reali divisioni locali. Possibile sanarla?

«Quando parlo di apertura del Pd è ovvio che mi rivolgo anche a chi sta a sinistra del Pd. Evitiamo le alchimie tra segreterie e confrontia­moci sulle idee comuni».

Io sarei diretto da altri? Dimostrerò con le mie scelte che non è così Recuperare il rapporto con i circoli e i territori è una delle mie priorità

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Eletto Giuliano Muzio (Rensi)

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