Si finge carabiniere e tenta di truffare un anziano
Ha cercato di sottrargli 6.000 euro. Arrestato dai veri militari, patteggia un anno e mezzo
Alla vittima avevano detto che la figlia era stata coinvolta in un incidente
TRENTO Si sarebbe finto un maresciallo dei carabinieri con l’unico scopo di trarre in inganno un anziano e sottrargli 6.000 euro. Sono le accuse rivolte a Flavio Moccia, un 28enne campano arrestato mercoledì pomeriggio dai – veri - carabinieri di Trento e per le quali ieri ha patteggiato una pena di un anno e sei mesi durante il processo per direttissima davanti al giudice Giovanni De Donato e il pubblico ministero Maria Colpani.
Secondo la ricostruzione dei militari, nel primo pomeriggio di mercoledì una persona avrebbe telefonato a un anziano signore sostenendo di essere un maresciallo e informandolo che la figlia era responsabile di un incidente avvenuto con altre due anni, in cui sarebbero rimaste ferite delle persone. Per evitare azioni penali nei confronti della figlia, avrebbe detto il sedicente maresciallo, l’uomo avrebbe dovuto consegnare 6.000 euro a un carabiniere che il graduato avrebbe inviato a casa sua di lì a poco.
L’anziano si sarebbe quindi recato in banca per ritirare la somma ma la cassiera, insospettita dall’importanza del prelievo, avrebbe chiesto all’uomo le ragioni di quell’operazione. Insospettita dal racconto del cliente la donna ha contattato i carabinieri, che immediatamente hanno raggiunto l’istituto di credito in borghese accompagnando l’uomo a casa.
Lì l’anziano a confermato al suo interlocutore telefonico, rimasto nel frattempo in linea, il buon esito del prelievo e di essere pronto per accogliere l’arrivo del suo presunto collega.
Pochi istanti dopo aver riagganciato, Moccia avrebbe suonato il campanello di casa dell’anziano al quale, una volta aperta la porta, si sarebbe presentato come «l’appuntato Russo».
A quel punto i veri carabinieri, nascosti nell’appartamento, sono usciti allo scoperto e hanno arrestato il 28enne.
Ieri mattina, di fronte al giudice Giovanni De Donato, l’uomo ha dovuto rispondere delle accuse di tentata truffa in concorso, in quanto secondo la Procura avrebbe architettato la presunta truffa insieme ad alcuni complici.