Bizziani in campo, Biancofiore chiama
La deputata: «Vogliamo aprire alle Civiche». Franch: «Sì al dialogo, ma alleanze escluse» Fuoriusciti dal Pd, debutto con pienone. Presente anche una folta delegazione trentina
BOLZANO Un debutto col botto. Oltre 200 persone hanno affollato ieri mattina la sala di rappresentanza del Comune al primo evento pubblico (incentrato sulla crisi del gruppo italiano nell’autonomia altoatesina) organizzato dai fuoriusciti ex Pd vicini a Roberto Bizzo. Ma in qualche modo Michaela Biancofiore, pur senza essere presente, ha rubato la scena con un appello in chiave elezioni provinciali. «Forza Italia intende aprire alle Civiche, compresa quella di Bizzo». Stupita la reazione degli ex «dem». «Vogliamo parlare con tutti, ma un’alleanza politica tra noi e il centrodestra non è pensabile» mette le mani avanti Monica Franch.
L’appello
Due gli eventi politici in programma ieri a Bolzano: quello «di centrodestra» promosso da Enrico Lillo (si veda il pezzo sotto) e il convegno su autonomia e convivenza organizzato dai bizziani. Michaela Biancofiore, da lontano, ha parole di elogio per entrambe le iniziative.
«Faccio i migliori auguri miei e di Forza Italia al consigliere Bizzo per la sua importante iniziativa politica per le prossime provinciali e ovviamente all’amico e alleato Lillo». Poi l’appello, inatteso. «Fatta salva l’unità del centrodestra — prosegue Biancofiore —, Forza Italia ribadisce, come ha già fatto la Lega, che si presenterà alle prossime elezioni con la propria lista certamente aperta alle civiche e ad altre possibili nascenti realtà. Compresa quella, interessante, di Bizzo e di altre formazioni di centro, con le quali auspico di avere un proficuo confronto nelle prossime settimane. L’obiettivo è fare di Forza Italia il Sammelpartei degli italiani, ponendo fine all’esperienza dei partiti
ad personam che hanno minato l’unità della comunità favorendo la scelta dell’italiano “utile” da parte della Svp».
L’appello suscita sorpresa e un filo d’imbarazzo nel campo bizziano. «Quando siamo usciti dal Pd abbiamo chiarito che restiamo nel centrosinistra — osserva l’assessora Franch —. Vogliamo dialogare con tutti sui temi concreti, ma un alleanza politica con Forza Italia non è pensabile».
Il convegno
E il «tema concreto» scelto dai bizziani per il loro primo incontro pubblico è stato quello dell’«autonomia a simmetrica», con il deficit di rappresentanza espresso dal gruppo italiano.
Affollata la platea, ricca di «osservatori». C’è l’ex deputato di Sel Florian Kronbichler, con i sindacalisti Toni Serafini e Tila Mair. Folta la delegazio- ne trentina, con Vittorio Fravezzi (Upt) e l’ex senatore Ivo Tarolli (manca però Dellai). Ci sono gli amministratori «civici» Giorgia Mongillo, Renato Stancher, Alessandro Beati, vecchi leoni come Dario Stablum e Enrico Valentinelli, battitori liberi come Gianni Lanzinger. Pochini i giovani: fra le eccezioni, il presidente di Don Bosco Alex Castellano e Miriam Canestrini.
Il dibattito è moderato dall’ex vicesindaco Elmar Pichler Rolle: sua l’unica stoccata diretta ai «dem», quando dice «se è la Svp che suggerisce a Roma i candidati del Pd nei collegi, c’è qualcosa che non va». Il sociologo Luca Fazzi scuote la platea teorizzando la «sindrome da Isola di Pasqua» per un gruppo italiano sempre più sulla difensiva. Dopo il docente Hermann Atz tocca all’ex senatore Francesco Palermo, molto applaudito: è lui a parlare di «autonomia asimmetrica», con una serie di storture compiute «anche in buona fede» dal gruppo maggioritario. Tra le ricette per uscire dall’isolamento, Palermo indica l’aggiunta di un «nuovo modello scolastico» interetnico da affiancare a quelli tradizionali. E di scuola parla l’ex sovrintendente Bruna Rauzi: «La chiave per un vero bilinguismo è nelle scuole d’infanzia» sostiene. La ginecologa Cristina Zanella invita a scelte coraggiose sugli ospedali periferici, Michele Buonerba (Cisl) evidenzia gli squilibri economici (redditi reali fermi e costi delle case alti), mentre il parroco Luigi Cassaro invita a «mettere sempre al centro il valore della persona».
Bizzo, nelle conclusioni, auspica una «dimensione regionale» per il neonato movimento (nome provvisorio «Noi») e cita il poeta Rilke: «Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare, ma per noi che sappiamo, anche la brezza sarà preziosa». A proposito, Bizzo sarà di nuovo candidato o si limiterà al ruolo di padre nobile? «Sono a disposizione del progetto, con quale ruolo si vedrà». Capolista potrebbe essere Luigi Tava di Ora, forse in tandem con Miriam Canestrini.
Pichler Rolle: «Se è la Svp che suggerisce i candidati Pd a Roma, qualcosa non va»