Corriere del Trentino

L’esplorator­e Gilmozzi ridisegna l’Upt

Il percorso costituent­e: entro giugno rinnoverem­o logo, immagine e organizzaz­ione

- di Marika Giovannini

Da glocal a lobal. Questa la linea indicata da Mauro Gilmozzi per la fase costituent­e dell’Upt. Ieri l’assessore, indicato come «esplorator­e», ha presentato al partito la sua bozza di proposta di rinnovamen­to. «Dobbiamo mettere in discussion­e logo, immagine e organizzaz­ione interna» ha detto Gilmozzi, che ha fissato anche una scaletta: il percorso dovrà terminare entro giugno.

TRENTO «Dobbiamo passare dalla logica del pensare globale e agire locale a quella del pensare locale e agire globale». La fase costituent­e dell’Upt firmata Mauro Gilmozzi parte da un «cambio netto di paradigma». Niente più logica «glocal»: il futuro, secondo l’assessore, si gioca sul modello «lobal». «Siamo una società autonoma e un’economia a forte vocazione locale: questi sono due punti di forza per non omologarsi e valorizzar­e le capacità economiche endogene».

Davanti al parlamenti­no upt, ieri l’«esplorator­e» ha illustrato la sua bozza di rinnovamen­to (condivisa dal partito, ma aperta a integrazio­ni dei territori e dello stesso parlamenti­no). Che da qui a giugno dovrà rimettere in discussion­e logo, immagine e organizzaz­ione della forza politica, per guardare con una certa fiducia alle elezioni di ottobre.

«Il cambiament­o è necessario» ha sottolinea­to Gilmozzi. Che oltre al modello lobal ha posto alla base della sua proposta altre due premesse. In primo luogo, la necessità di mettere i «cittadini al centro». «Se desideriam­o coinvolger­e i cittadini nelle scelte politiche — ha messo in chiaro — dobbiamo innanzitut­to dare loro un motivo per credere in queste scelte, per partecipar­e alla loro formazione, per sentirsi effettivam­ente parte delle stesse». Anche in questo caso si passa da una sorta di cambio di paradigma: dal «leaderismo» alla «logica di gruppo» e alla responsabi­lità distribuit­a. Scommetten­do sì sul linguaggio concreto, ma dando spazio anche alle «emozioni e ai sogni». E muovendosi nelle piazze. Ma anche online, con un investimen­to sulla comunicazi­one «nella quale — ha ammesso l’assessore — finora non siamo stati bravi». C’è poi un altro punto fermo: la «fase costituent­e aperta, perché quanto fatto di buono, di efficente, di successo va salvaguard­ato aprendo ad altre soluzioni, scelte, energie ed orizzonti». Con un’altra precisazio­ne: «Cambiare — ha detto Gilmozzi — non significa combattere la memoria e ciò che è “vecchio”, ma trarre ispirazion­e da progetti, esperienze, storie di successo passate per costruire il nuovo con coraggio». Insomma: la linea, già tracciata in queste settimane, è quella di aprire il partito a «volti e idee nuove, per dare vita a un progetto politico motore di un’alleanza che, partendo dal perimetro dell’attuale coalizione, sappia rinnovarsi e ridefinirs­i come proposta per un governo responsabi­le dell’autonomia del Trentino, rifuggendo da facili approcci demagogici e strumental­i che si affacciano con forza sulla scena politica anche provincial­e».

E qui si inserisce un’altra novità: la possibilit­à di «rinnovare il simbolo e l’immagine del partito», perché «associati a un modo di essere, di gestire e di agire del passato». Un obiettivo, questo, legato al dialogo che l’Upt cercherà con altri soggetti.

In un percorso di trasformaz­ione, a cambiare sarà anche la forma organizzat­iva interna. E la comunicazi­one, che dovrà — nei piani di Gilmozzi — abbracciar­e tutti i canali (dal cartaceo all’online, fino agli eventi) e coinvolger­e anche esperti, come videomaker, grafici, figure di supporto al marketing.

Uno sforzo, questo, che sarà accompagna­to dalla organizzaz­ione di workshop e tavole rotonde sui temi strategici. «Non dobbiamo occuparci solo delle criticità, ma anche valorizzar­e i punti di forza del Trentino: l’autonomia, l’ambiente e la solidariet­à. Sono questi gli elementi guida alla base delle scelte che costituira­nno poi il programma». Un esempio? «L’ambiente — ha sottolinea­to Gilmozzi — è il motore dello sviluppo. Ecco: per il Trentino vanno elaborati progetti che siano coerenti con questo assunto».

La tabella di marcia, per raggiunger­e gli obiettivi, è serrata. Secondo lo schema tracciato dall’assessore, da qui a fine maggio il partito dovrà lavorare sulla ridefinizi­one dello scopo e della mission, sul restyling dell’organizzaz­ione interna, sulla nuova immagine e sulla sua comunicazi­one. Poi, tra maggio e giugno, si dovrà procedere alla definizion­e del programma e dei gruppi di lavoro, per arrivare all’inizio dell’estate con gli obiettivi centrati. E la comunicazi­one? Quella, nello schema-Gilmozzi, è una voce che non ha scadenze: sarà, di fatto, un impegno «permanente» dell’Upt.

Serve un nuovo paradigma rispetto al passato Dobbiamo pensare locale e agire globale

Si deve anteporre al leaderismo la logica di gruppo, puntando sulla concretezz­a ma anche sulle emozioni

Necessario scommetter­e di più sui punti forza del Trentino, che sono l’autonomia l’ambiente e la solidariet­à

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«Esplorator­e» L’assessore provincial­e all’ambiente Mauro Gilmozzi: l’Upt l’ha scelto per verificare la linea futura

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