Travolto e ucciso dall’auto pirata Muore a 19 anni, arrestato un cuoco
Tragedia a Moena. Mattia Sommariva era in monopattino. Il dolore del paese
TRENTO In paese lo conoscevano tutti. Lui e il suo monopattino, dal quale non si staccava mai. Difficilmente rinunciava a un giro con lo skate board tra una pausa e l’altra del lavoro nell’hotel dei genitori, l’albergo Vallechiara. Così aveva fatto anche ieri pomeriggio. Era a pochi passi dall’hotel quando una Ford Focus, che stava viaggiando verso Moena, l’ha travolto e ucciso.
È accaduto tutto in pochissimi attimi, neppure il tempo di capire cosa stava succedendo. L’auto ha centrato Mattia Sommariva, 19 anni, e l’ha scaraventato a terra. Poi la fuga. Erano le 18 circa, lungo la vecchia statale, sulla strada De Pecè, quando alcuni passanti hanno visto Mattia accasciarsi a terra e l’auto fuggire. I soccorsi sono stati immediati, i sanitari sono arrivati con le ambulanze e l’elicottero ma per Mattia purtroppo non c’è stato nulla da fare. Troppo gravi le lesioni riportate nel violento impatto, Mattia è morto sul colpo a soli 19 anni.
Nel frattempo è iniziata la caccia al pirata della strada. Una corsa contro il tempo degli agenti della polizia locale della Val di Fiemme, dei carabinieri di Moena, aiutati anche dalla polizia stradale. A causa dell’incidente si è subito formata una colonna di auto e in coda c’era anche il vice sindaco del Comune di Mazzin, Fausto Castelnuovo, vigile del fuoco e componente del Dipartimento che gestisce la polizia locale. L’assessore, facendo inversione di marcia, ha notato sull’asfalto, a bordo strada, una targa e l’ha raccolta, poi l’ha portata subito al comando della polizia locale. Con in mano i numeri della targa gli agenti sono riusciti a risalire all’auto pirata e poi, attraverso le telecamere di sorveglianza, carabinieri e polizia locale, sono riusciti a rintracciare la Ford Focus grigia. Un’ora dopo o poco meno l’automobilista pirata era già nella caserma dei carabinieri per l’interrogatorio. L’auto è stata infatti trovata in una via a poca distanza dal luogo dell’incidente.
Al volante c’era un cuoco, campano di origini che da tempo lavora in val di Fassa, trentenne. L’uomo quando è stato fermato pare fosse in stato di choc. È stato sentito a lungo dalla polizia locale e dai carabinieri e in serata è scattato l’arresto. È accusato di omicidio stradale aggravato dalla fuga. Il cuoco è stato sottoposto all’alcoltest e ora gli investigatori dovranno valutare se contestare anche la guida in stato di ebbrezza.
Le indagini sono in corso, ma la tragedia terribile di ieri pomeriggio ha colpito al cuore un’intera comunità. Un dolore grande per la Fata delle Dolomiti. Un ragazzo solare, a modo, ricordano gli amici più stretti. Sempre attivo, amava trascorrere molto tempo in strada, davanti al suo hotel, con la bici, a piedi o con il suo monopattino del quale era innamorato. Aveva la passione per la cucina e per l’ambito alberghiero; così non era insolito vederlo ricoprire la mansione di cuoco presso l’hotel di proprietà della sua famiglia, insieme al papà Massimo, nonni e zii. E il dolore corre anche sul web. «Mi mancherai molto Mattia! Spero che in paradiso ci sia un immenso marciapiede per te e il tuo monopattino» scrive Stefania Jellico. Sono tanti i messaggi sui social. Mattia lascerà un grande vuoto. Un dolore profondo per la comunità di Moena che solo un mese e mezzo fa aveva salutato per l’ultima volta un altro ragazzo ventenne, Michele Defrancesco, morto anch’egli a Pezzè.