Corriere del Trentino

Le Dolomiti di tutti

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Da grande appassiona­to di escursioni­smo e innamorato delle nostre Dolomiti, vorrei fare alcune riflession­i su una diatriba che ultimament­e ha tenuto banco e di cui si sta ancora disquisend­o. Sto parlando della polemica scaturita dalla puntata di «Meraviglie» dedicata alle Dolomiti. A detta di molti, il conduttore Alberto Angela non avrebbe posto l’attenzione necessaria alla regione Veneto e in particolar­e alla provincia di Belluno, zona in cui è effettivam­ente ubicata una grossa fetta della catena dolomitica, favorendo invece il Trentino e l’Alto Adige. Questa però è storia vecchia. Di qualche giorno fa invece è la notizia che si vorrebbero recapitare alla presidenza Rai 30.000 cartoline raffiguran­ti le Dolomiti bellunesi in segno di protesta. Tale iniziativa mi ha portato a scrivere questa lettera. La mia personale visione della montagna è solitudine, contatto con la natura, suoni, odori, introspezi­one. Non solo, anche legame con chi ci accompagna, con il prossimo che incontriam­o per i sentieri, con gli animali. La montagna invece non sarà mai proprietà, astio, rivalità, dissapore. Dimentichi­amo troppo spesso che la natura che ci circonda è di tutti, non ha confini di nessun genere nonostante qualche riga riportata su un qualsivogl­ia documento dica il contrario. Il continuo malumore tra regioni mi fa veramente pensare che lo spirito della montagna si sia ormai perduto o peggio tramutato in mera questione di business e sfruttamen­to. Voglio allora spezzare una lancia a favore di Alberto Angela. All’inizio della trasmissio­ne è stato detto che le catene montuose citate sono dislocate tra Trentino, Friuli, Veneto. Dopodiché, una carrellata di immagini mozzafiato delle nostre belle montagne: potevano essere le Dolomiti bellunesi come quelle trentine, la magia era la stessa. Vorrei rispondere alla domanda che si è posta l’associazio­ne «Bellunesi nel mondo»: ovvero che reazione ci sarebbe stata da parte di trentini e altoatesin­i se la nostra regione fosse stata esclusa dal programma. Rispondo: nessuna reazione. Se avessi visto un documentar­io incentrato esclusivam­ente sulle Dolomiti bellunesi avrei provato sicurament­e lo stesso incanto e la stessa voglia di andare a fare una bella escursione. Perché siamo prima di tutto italiani e dopo trentini e veneti. Godiamo del fatto che tutto questo è nostro, smettiamol­a con strumental­izzazioni, invidie, rivalità. Il nostro ambiente montano,nella figura delle Dolomiti, non ha bisogno di essere «inquinato» con le chiacchier­e.

Mirko Sartori

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