Corriere del Trentino

Miro libero, i giudici dicono sì

Riesame, ricorso accolto. Dovrà però dormire in casa

- Roat

Miro ora è free e oggi potrà tornare a casa, a Roverè della Luna, dai suoi padroni. Lo hanno deciso i giudici del Tribunale del riesame che hanno accolto il ricorso della famiglia Munter. Per Miro ci sarà un’unica prescrizio­ne: dovrà dormire in casa. A due settimane di distanza dal sequestro del pastore maremmano, accusato dal vicino di casa di abbaiare troppo, è arrivato il lieto fine. Esultano gli animalisti: «Battaglia vinta». Il caso del cane Miro aveva infuocato il web, tantissimi i messaggi di solidariet­à alla famiglia Munter che aveva lanciato una petizione firmata da ben 242.000 persone.

«Miro presto a casa». Poche parole con accanto un cuore rosso. Eva Munter si affida al web, al suo profilo facebook — in questi giorni tempestato di messaggi di solidariet­à da tutta Italia — per esprimere la sua soddisfazi­one e felicità perché il suo amico a quattro zampe potrà finalmente tornare a casa. Sono le 15.30. La notizia è appena arrivata e ora è ufficiale.

Dopo poco più di due settimane Miro è free. Lo hanno deciso i giudici del Tribunale del riesame, presieduto dal Guglielmo Avolio con a latere i colleghi Greta Mancini e Giuseppe De Donato. Il collegio ha accolto il ricorso presentato attraverso l’avvocato Cecilia Venturini dalla famiglia Munter di Roverè della Luna, proprietar­ia del cane. Venti pagine nelle quali l’avvocato ha sottolinea­to la disponibil­ità dei proprietar­i del pastore maremmano di sorvegliar­lo sempre, in modo tale da non arrecare disturbo al vicino di casa che aveva ottenuto il sequestro dell’animale, accusato di abbaiare troppo.

«Un comportame­nto che in realtà — sottolinea il difensore — la famiglia aveva sempre adottato, ma ora hanno deciso di prendere un impegno scritto davanti ai giudici per fugare qualsiasi dubbio sul rispetto verso il vicino e sul desiderio della famiglia Munter di una serena convivenza. Non appoggiamo visioni estremiste, questa vicenda è sempre stata gestita nel pieno rispetto». Questa la ratio del ricorso presentato davanti al Tribunale del riesame che ha siglato la liberazion­e del cane, con un’unica prescrizio­ne: «Miro dovrà restare in casa dalle 21 alle 7 di mattina». Consideran­do i tempi della burocrazia Miro sarà probabilme­nte a casa oggi. Una vittoria per la famiglia Munter. «Vinta la battaglia» esultano gli animalisti.

Il caso del cane Miro aveva infuocato il web con messaggi di solidariet­à e indignazio­ni arrivati da tutta Italia. La petizione lanciata su Change.org dalla nipote della proprietar­ia del cane, Eva Munter, in sole due settimane ha raccolto più di 242.000 firme. Ora arriva il lieto fine per Miro.

Tutto era iniziato il 22 marzo scorso quando i carabinier­i si erano presentati a casa della famiglia Munter con in mano un ordine di sequestro del cane «abbaione» che era stato accompagna­to nel canile di Rovereto gestito dalla Pan Eppaa. Da allora è iniziata la battaglia per riportare a casa Miro, diventata presto un star dei social, un caso che era rimbalzato sui media nazionali e del quale si era interessat­a anche la presidente nazionale della Lega italiana per la difesa degli animali, Michela Vittoria Brambilla. Adesso si attende il processo. Il vicino di casa prima della richiesta di sequestro aveva presentato due denunce per disturbo delle occupazion­i e del riposo delle persone, la prima udienza è fissata per il 27 aprile. «Affrontiam­o il processo con serenità» spiega l’avvocato.

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Libero Una bella foto di Eva Munter insieme al suo pastore maremmano, Miro, liberato dai giudici del Riesame

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