Crm nel mirino dei ladri Crescono i furti
Comune, relazione del Servizio ambiente: nei crm e nei crz 836 ingressi al giorno
Nei Centri di raccolta materiali del capoluogo aumentano i furti. Lo segnala il Servizio ambiente e urbanistica di Palazzo Thun, che sta già dialogando con Dolomiti Ambiente per cercare di risolvere il problema. Intanto gli ingressi nei crm e nei crz è in continuo incremento.
TRENTO La questione è importante. Tanto da essere uno dei nodi sui quali il Comune si sta interrogando: nei centri raccolta materiali del capoluogo i furti stanno diventando un «serio problema». Lo sottolinea il Servizio urbanistica e ambiente di Palazzo Thun nella relazione annuale «sul corretto adempimento delle obbligazioni contrattuali sul servizio pubblico locale di gestione dei rifiuti» relativa al 2017 e pubblicata sul sito dell’amministrazione di via Belenzani. «Ci si propone di appurare, in collaborazione con Dolomiti Ambiente — si legge nel documento — l’entità del fenomeno in questione ed eventualmente di prevedere delle iniziative per tentare di risolvere il problema».
Il nodo dei furti, nel rapporto, viene indicato come possibile causa del progressivo calo nel conferimento ai Crm di rifiuti da batterie e accumulatori. «Gli autoveicoli immatricolati o circolanti — rileva però il Comune — sono in leggera crescita». La spiegazione della diminuzione dei questo tipo di rifiuti, secondo Palazzo Thun, va ricercata quindi altrove. «Tra le cause — continua il documento — potrebbe esserci l’ipotesi che si siano consolidati canali di raccolta ad esempio presso le officine». O, appunto, il problema dei furti.
Ma il rapporto annuale analizza anche gli altri aspetti dell’ambito dei rifiuti. A partire dala corretta applicazione della tariffa nei confronti degli utenti. In questo caso, si legge nella relazione, sono stati effettuati dei controlli a campione selezionando 40 utente domestiche di residenti, 40 utenze domestiche di non residenti e 40 utenze non domestiche. «Per ciascuna — precisa il documento — sono stati verificati l’allineamento dei dati utilizzati da Dolomiti per il calcolo della tariffa, nonché la correttezza delle varie voci in fattura». Verifiche che hanno dato esito positivo. Anche se l’obiettivo di «potenziare l’attività di accertamento delle utenze domestiche non correttamente censite ai fini della tariffa» non è stato raggiunto «a causa di ritardi per un ricorso».
E se sul fronte degli obiettivi raggiunti dalla differenziata il capoluogo si conferma al top (con una percentuale che, nel 2017, ha superato quota 81%, facendo registrare allo stesso tempo un progressivo calo della produzione di rifiuti), a dare risultati positivi è anche l’attività dei centri di raccolta materiali e dei centri di raccolta zonali: il numero di accessi è aumentato negli anni, attestandosi nel 2017 su una media di 25.438 ingressi mensili (836 giornalieri). Con necessità di rivedere i piani. «Nel corso di una serie di sopralluoghi — chiarisce il Servizio ambiente — e da informazioni direttamente ricevute dal gestore, si è appreso che alcuni Crm, in particolare quello di Povo, necessiterebbero di un ampliamento in quanto nei giorni di maggior affluenza risultano sottodimensionati per una corretta gestione». Ma in città sono stati effettuati anche 884 interventi di ritiro di rifiuti ingombranti a domicilio.
Sul fronte delle segnalazioni ricevute direttamente dagli operatori di Dolomiti Ambiente, lo scorso anno il totale ha raggiunto quota 1.479, 662 delle quali contenenti reclami (il 93,5% con risposta nel giro di due giorni), 836 richieste di informazioni e 41 suggerimenti. A spiccare, nelle segnalazioni, sono in particolare quelle sull’abbandono dei rifiuti, mentre per quanto riguarda i cestini stradali l’attenzione è soprattutto sull’utilizzo improprio: un problema sul quale, conclude il Comune, l’amministrazione si sta muovendo.