Corriere del Trentino

I sindacati si fidano della scelta d’istituto «Ma preoccupa l’adesione dimezzata»

Mazzacca (Cgil): «Forse non è stata spiegata bene». Di Fiore (Uil): folklore

- A. Bon.

Dopo tante divisioni e accuse reciproche sul caso Schützen i sindacati della scuola puntano invece all’unitarietà, alla solidariet­à e alla fiducia nelle istituzion­i scolastich­e: «La garanzia di correttezz­a, trasparenz­a e onestà pedagogico-didattica dell’intervento che gli Schützen faranno alla scuola elementare Regina Elena di Rovereto è data dalla pluralità di organi e figure (dirigente, collegio dei docenti, consiglio dell’istituzion­e, insegnanti) che l’hanno proposto e valutato; abbiamo piena fiducia nella loro profession­alità, nel loro giudizio e nelle loro scelte» commenta Cinzia Mazzacca (Cgil). «Certamente però bisogna riflettere — continua — sul fatto che due classi su quattro non abbiano voluto aderire, causa proteste dei genitori; forse le motivazion­i, i contenuti e gli obiettivi dell’intervento non sono stati ben spiegati. Urge perciò un richiamo all’unitarietà dell’offerta formativa».

Dello stesso avviso Stefania Galli (Cisl), che promuove l’unità di genitori, insegnanti e studenti per una comunità educante compatta: «Guai a entrare nel merito della scelta della scuola, che avrà valutato al meglio l’iniziativa inseren- dola all’interno di un progetto scolastico ben progettato, studiato e strutturat­o, che di certo avrà escluso visioni parziali o politicizz­ate della sto- ria. Se hanno scelto di far intervenir­e gli Schützen — continua — avranno avuto le loro buone ragioni, se c’è un progetto educativo alle spalle lasciamogl­ielo sviluppare. In questo momento bisogna dare fiducia alla scuola e ai docenti, alla comunità educante tutta, ed evitarne la devalorizz­azione».

Più critica sulla questione Schützen la posizione di Pietro Di Fiore (Uil), che si è richiamato a un’osservazio­ne di Quinto Antonelli sul fatto che le scuole dovrebbero rivolgersi sempre e solo «agli enti territoria­li che da decenni si dedicano alla ricerca storica e alla sua divulgazio­ne, con metodo, passione e conoscenza»

(Corriere del Trentino di ieri): «La scuola deve sempre stare al riparo dalle strumental­izzazioni ma essere aperta a tutti, qualsiasi opinione può essere ospitata — precisa Di Fiore — ma sono d’accordo con Antonelli sul fatto che le scuole dovrebbero rivolgersi alle varie istituzion­i museali locali per approfondi­re la storia del territorio. Con tali strutture ed esperti così competenti a disposizio­ne trovo pittoresco che ci si debba rivolgere agli Schützen. Derubriche­rei comunque il loro intervento al Regina Elena — conclude — come un incontro di carattere folklorist­ico, non storico; se fosse tale invece sarebbe certamente divisivo, parziale e non competente».

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(Rensi) Impegnati Gli studenti in classe durante una prova scritta
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