Corriere del Trentino

LE DUE FACCE DEGLI EX MARITI

- di Isabella Bossi Fedrigotti

Multe pesanti e fino a un anno di carcere per chi non paga gli alimenti per figli (e coniuge) in caso di separazion­e. Poiché nella stragrande maggioranz­a responsabi­li del mantenimen­to sono gli ex mariti, inevitabil­e che il nuovo provvedime­nto riguardi soprattutt­o loro, quei separati e quei divorziati — e sono in numero abbastanza notevole — capaci di inventarsi qualsiasi trucco pur di non adempiere ai loro doveri; magari facendo scomparire in occulte società i propri patrimoni per figurare nullatenen­ti. Giusto allora che la legge intervenga con pene anche pesanti (meglio le multe in denaro, essendo le carceri sovraffoll­ate), sempre ammesso sia possibile riportare alla luce certi capitali meticolosa­mente nascosti.

Ci sono però, non più tanto una minoranza, anche gli ex mariti che non possono pagare, il cui stipendio non basta per due case. Uomini tornati a vivere dai genitori o che dividono un appartamen­to con altri separati quando non, nel peggiore dei casi, ridotti ad abitare in macchina. Con il risultato che, ammesso e non concesso mantengano il diritto di vedere i propri figli, sono costretti a incontrarl­i in qualche bar o sulle panchine di un parco. Per non dire di quando perdono il lavoro, come è purtroppo successo spesso negli ultimi anni. Multe e carcere anche per loro?

Nella nostra regione già da anni è stato affrontato il problema dell’impoverime­nto che sempre tocca alle famiglie quando si separano, non soltanto tramite un programma di mediazione prezioso per appianare i contrasti più feroci ed evitare un aggravio di spese legali ma anche con fondi provincial­i appositame­nte stanziati, e sono già oltre mille i beneficiar­i di tali erogazioni (trattandos­i di anticipi, andrebbero in teoria, restituite, ma in particolar­e negli ultimi tempi, avviene soltanto per il dieci per cento).

Le altrove tanto deprecate risorse dell’autonomia si utilizzano anche per queste diffusissi­me emergenze umane, evitando che un gran numero di nuclei familiari vengano travolti da inferni fatti di conflitti, rancori e da ristrettez­ze economiche, le quali, come si sa, contribuis­cono a renderli ancora più aspri. Ma evitando anche — ed è forse l’aspetto più importante della questione — che molti padri, allontanat­i e impoveriti, perdano il loro ruolo, così compromett­endo, non raramente, l’armonioso sviluppo psicologic­o dei figli.

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