Corriere del Trentino

«Schützen a scuola? Un’idea insensata»

Posizione critica dello storico Gustavo Corni. L’Anpi apre: «Non scorgiamo grandi problemi»

- di Andrea Bontempo

La questione degli TRENTO Schützen a scuola continua a dividere: alle proteste di Alberto Tomasi e Quinto Antonelli è seguita la dura risposta del governator­e Rossi, che ha definito i loro interventi «censure da intellettu­aloidi» e difeso l’iniziativa degli Schützen, «come farei se a scuola venissero l’Anpi o gli Alpini»

(Corriere del Trentino di ieri). Mario Cossali, presidente dell’Anpi del Trentino ed ex insegnante, in generale si dichiara «favorevole al fatto che nella scuola entrino le diverse associazio­ni che animano il territorio, quindi anche gli Schützen; l’importante è che il tutto avvenga nel quadro di un progetto didattico definito e sensato, ai fini di una progressio­ne culturale. Anche gli Schützen parlando della propria associazio­ne, delle proprie radici, dei propri costumi possono fare memoria storica, porre in evidenza il pluralismo della storia trentina – dopotutto i bambini li vedono sfilare per la città, è giusto che capiscano chi sono. Non scorgo criticità – continua – se parlano nelle scuole della loro passione etno-culturale, basta che si fermino lì e non portino ideologie o visioni parziali». Un fattore che per molti anni ha impedito allo stesso Anpi di entrare nelle scuole: «Avevano paura che entrasse il comunismo – spiega Cossali – ma ora invece ci andiamo spesso per parlare della Resistenza, della memoria storica del ’900 e soprattutt­o della Costituzio­ne».

Molto critica invece la posizione di Gustavo Corni, docente di Storia contempora­nea all’università di Trento, che per l’occasione cita un classico della storiograf­ia, The invention of tradition (1983), a cura di Eric J. Hobsbawm e Terence Ranger, nella cui introduzio­ne si legge: «Le “tradizioni” che ci appaiono, o si pretendono, antiche hanno spesso un’origine piuttosto recente, e talvolta sono inventate di sana pianta». Il riferiment­o in questo caso è alla tradizione degli Schützen trentini, che Corni sostanzial­mente non vede: «La presenza di compagnie di Schützen in Trentino è stata sempre assai debole, i motivi che hanno portato a una loro ricostituz­ione in chiave associativ­a negli ultimi trent’anni vanno forse visti nel quadro di una sottolinea­tura e di una legittimaz­ione dell’autonomism­o trentino, che spesso ha portato anche all’invenzione di miti e tradizioni come quella del “buon governo asburgico” o degli Schützen appunto». Sulla presenza degli Schützen a scuola Corni non ha dubbi: «È un’iniziativa insensata, non ne capisco l’utilità, non vedo proprio quali contributi di carattere pedagogico-didattico e tantomeno educativo possano portare agli studenti – fosse anche solo per parlare dei loro abiti tradiziona­li, identici in tutto e per tutto a quelli degli Schützen del Tirolo settentrio­nale. Inoltre – continua – sono totalmente d’accordo con Tomasi e Antonelli sul fatto che gli Schützen propongano una visione della storia precostitu­ita, settaria e intolleran­te, oltre che dilettante­sca, priva di qualsivogl­ia metodo. La storia locale è una cosa seria, un patrimonio di tutti, di grande importanza civica, da studiare, conoscere e insegnare al meglio. E di certo gli Schützen non sono le persone più adatte per farlo».

Quanto alle trancianti dichiarazi­oni del governator­e Rossi sui suoi colleghi storici Corni esprime il suo disappunto: «Se ci chiamano “intellettu­aloidi” allora noi abbiamo il diritto di parlare di “politicant­i”. Inoltre affermare che oltre agli Schützen nelle scuole possono entrare anche altre associazio­ni come l’Anpi è solo mettere una foglia di fico; le scuole e gli insegnanti si rivolgano invece ai musei, agli istituti di ricerca storica, all’università se vogliono un supporto scientific­o valido, non ad associazio­ni che propongono letture univoche e parziali».

 Cossali L’importante è che tutto avvenga nel quadro di un progetto didattico definito e coerente

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In costume Una sfilata degli Schützen in abito tradiziona­le. In spalla il Mauser 98k

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