Corriere del Trentino

Scandalo Itas, oltre ottanta i testimoni Nella lista i big della Mutua ed esercenti

- Dafne Roat Enrico Orfano

TRENTO L’ex numero uno Giovanni Di Benedetto, il numero due, il vicario Giuseppe Consoli, poi, spulciando la lista, spunta il nome del vice di Raffele Agrusti, Alessandro Molinari. I big della Mutua ci sono quasi tutti, ma l’elenco è lungo ed ecco spuntare anche noti commercian­ti del centro come il gioiellier­e Tomasi e poi Caneppele. Solo solo alcuni nomi. Davanti al collegio presieduto da Giuseppe Serao con a latere i due colleghi Greta Mancini e Giuseppe De Donato, ci sarà anche lei: Alessandra Gnesetti, l’ex funzionari­a di Itas, dalla quale è partita l’inchiesta scandalo che ha svelato una gestione allegra del denaro della Mutua. Regalie, presunte truffe e poi quel tentativo di estorsione ai danni del presidenti­ssimo Di Benedetto, architetta­ta, secondo l’accusa, dal suo ex braccio destro, l’ex direttore Ermanno Grassi che aveva poi tirato in ballo anche Consoli. «Lui sapeva» ha detto.

Gnesetti, affiancata dagli avvocati Andrea de Bertolini e Stefano Daldoss, accusata di essersi appropriat­a in concorso con Grassi di 388.973 euro (cifra poi ritoccata per Gnesetti, la Procura le ha «scontato» 95.000 euro) non sarà solo imputata, ma l’ex funzionari­a, sarà una teste chiave. Sono stati proprio i suoi racconti a mettere nei guai Grassi, lei denunciò la presunta tentata truffa dell’ex direttore che avrebbe cercato di far pagare alla Mutua la badante della madre. Accuse false, aveva ribattuto il difensore di Grassi, l’avvocato Matteo Uslenghi. Gnesetti per quella vicenda è stata denunciata per calunnia.

Sono oltre ottanta i testimoni che sfileranno nel maxi processo sullo scandalo Itas che ha messo nei guai, oltre a Grassi e Gnesetti, il dirigente di Itas patrimonio, Paolo Gatti, ora licenziato, difeso dall’avvocato Beniamino Migliucci, il titolare della società Target di Villa Lagarina, Roberto Giuliani, affiancato dall’avvocato Claudio Malfer, accusato di truffa in concorso con Grassi e infine Gabriele Piovesan di referente di Point Service, di Piove di Sacco, difeso all’avvocato Giorgio Zecchini. Quest’ultimo è accusato di due truffe in concorso con Grassi relative alle auto di lusso e ai contratti di sponsorizz­azione con Itas. Parliamo di oltre 600.000 euro.

In realtà il numero dei testimoni supera quota 115 ma molti nomi si ripetono perché sono gli stessi sia per il pm Carmine Russo, per le difese e per la parte civile, gli avvocati Antonio Caimi, Antonio Fran- chini e Cristina Cagnin, che rappresent­ano la Mutua. Itas ha chiesto due milioni di euro di danni.

Il processo, che si è aperto ieri mattina, è molto complesso. Quella di ieri è stata un’udienza filtro per scegliere la lista testi e fissare il calendario. Si parte il 7 giugno con i testi del pubblico ministero, tra cui gli investigat­ori dei carabinier­i del Ros di Trento, che hanno condotto le indagini, poi il processo continuerà il 14 giugno, giorno in cui verrà sentita anche l’ex funzionari­a Gnesetti. L’altra tappa sarà il 26 luglio con i testi della parte civile, poi la parola passerà alle difese. Sono pronte a dare battaglia, l’idea è di arrivare a sentenza entro fine anno.

Sul fronte economico, invece, oggi scadono i termini per la presentazi­one delle liste che si contendera­nno la governance della capogruppo — Itas mutua — in assemblea il 24 aprile. La condizione per partecipar­e alla competizio­ne è di avere l’appoggio di almeno il 25% dei delegati, circa cinquanta soggetti. Andrea Girardi nei giorni scorsi ha assicurato il deposito della sua lista (IntegrItas) per oggi, mentre la presenza della lista del presidente uscente Fabrizio Lorenz e del vice Giuseppe Consoli viene data per scontata.

Il processo Tra i nomi spuntano anche quelli di Tomasi e Caneppele. Gnesetti sarà teste chiave

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Rensi) (Foto In aula Da destra il pm Carmine Russo e gli avvocati Andrea de Bertolini, Stefano Daldoss, Claudio Malfer e Matteo Uslenghi

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