Corriere del Trentino

«Sei stato un esempio per noi»

Folla per l’addio a Mattia Sommariva. La lettera della madre: ci mancherai

- di Federica Giobbe

Una folla addolorata MOENA che ha voluto esserci per dare l’ultimo saluto a Mattia Sommariva, il ragazzo di 19 anni travolto da un’auto lo scorso giovedì, in strada de Pecè a Moena. Tutta la comunità di Moena si è stretta attorno alla famiglia Sommariva, scossa insieme a lei per l’accaduto, presso la Chiesa di San Vigilio a Moena per i funerali di Mattia.

Forti e dirette le parole di Don Enrico Conci che nell’omelia ha ricordato il giovane con emozione: «Mattia ha attirato su di sé molta benevolenz­a, è stato capito, stimato ed amato. Come dice sempre padre Elio, quando in Africa accoglie le persone abbandonat­e o i ragazzi con problemi di salute, queste persone hanno una loro missione; ossia il compito di risvegliar­e in noi l’amore e la tenerezza, e Mattia tirava fuori il meglio dalle persone. Sono impression­ato da questa tragedia — spiega — della ferita profonda che ha lasciato nella famiglia e nelle persone a lui vicine, nella nostra comunità ladina».

Tante le lacrime e lo sconforto, soprattutt­o per i genitori, la nonna che lo portava sempre in giro, gli zii insieme ai cugini, che hanno condiviso con lui momenti felici. «Mattia non ha bisogno di noi, siamo noi che abbiamo ora bisogno di lui perché è nelle mani del Signore, a lui vicino, in quella nuova dimensione di vita dove sappiamo solo che sarà nuova e dove esauriremo tutte le nostre attese più profonde» ha infine ricordato don Enrico.

Rimane l’amarezza per una scomparsa di un ragazzo puro, privo di malizia e cattiveria, gioioso e leale, «un fanciullo nel corpo di un bimbo», come molti lo hanno definito durante questi giorni di commozione. La mamma Elisabetta ha voluto scrivere al figlio una lettera di addio che ha toccato il cuore di tutti : «Il nostro compito era quello di preservart­i, di farti crescere in possesso di quelle belle qualità che già avevi dimostrato di avere. Non ci siamo però riusciti. Noi tutti ti portiamo nei nostri cuori. Sei stato un esempio per tutti noi — scrive Elisabetta — e dobbiamo imparare da te. Ci mancherai nel più profondo del cuore, come pure ci mancherann­o di te il tuo sorriso sincero, la tua contentezz­a nel dare agli altri, il tuo esserci sempre. Ora hai intrapreso un volo, dove il cielo è dipinto di blu, e dove ti attende anche nonna Grazia, pronta a prodigarsi per te. Mattia…Mattia…Mattia…ora sarai sempre e ovunque. La tua mamma».

Un pensiero profondo che ha trovato una grande manifestaz­ione d’affetto soprattutt­o nell’ultimo saluto dopo la cerimonia, prima della sepoltura del feretro bianco nel cimitero di Moena, sulle note della canzone di Domenico Modugno, «Nel blu dipinto di blu», che Mattia cantava sempre.

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