«Gli altoatesini? Bravi, ma antipatici»
Sondaggio sulla percezione del Sudtirolo in Italia: sentimenti a metà tra ammirazione e insofferenza I difetti: arroganza, prezzi alti e predilezione per i turisti tedeschi. Trentino giudicato più «amichevole»
BOLZANO Una terra ammirata per cura del paesaggio, rispetto delle tradizioni, senso civico ed efficienza amministrativa. Ma anche una realtà che sa suscitare antipatia, per colpa di un «malcelato senso di superiorità», di un eccessivo rigore e talvolta di una predilezione per i turisti tedeschi rispetto a quelli «nostrani». Sono i risultati di un dettagliato studio che ha coinvolto 600 persone suddivise in 10 focus
group in diverse città d’Italia. Interessante anche il confronto con i «vicini di casa». Se l’Alto Adige, nel bene e nel male, è associato a un’immagine più austera, etica e tranquilla, il Trentino è visto come luogo più «alla mano», con maggiori occasioni di divertimento.
L’origine
La ricerca condotta dalla società specializzata milanese Astarea è stata illustrata ieri dalla curatrice Laura Cantoni nell’aula di consiglio provinciale. L’audizione, infatti, nasce da una mozione di Elena Artioli sulla necessità di rendere più «simpatica» l’autonomia, spesso al centro di attacchi concentrici dentro il Parlamento e nell’opinione pubblica. Di qui l’incarico al dirigente Marco Pappalardo di elaborare una strategia di «sensibilizzazione sull’autonomia», di cui l’indagine è il punto di partenza.
L’impatto
E di carne al fuoco, nelle risposte del campione, ce n’è parecchia. La conoscenza di Alto Adige e Trentino, nel resto d’Italia, è piuttosto precisa. L’82% sa che si tratta di province autonome, e il 59% è al corrente della possibilità di legiferare in modo «speciale» su alcuni ambiti. Ma c’è anche un po’ di confusione: il 46% crede che l’autonomia sia «totale», il 21% è convinto che riceva più risorse da Roma e un 5% pensa addirittura che disponga di «polizia propria».
Le associazioni di idee legate alla regione sono in generale positive: «straordinario paesaggio, natura rigogliosa, aria pura, salubrità». Gli stessi concetti rimbalzano nelle motivazioni che spingono gli italiani a visitare l’Alto Adige: ricerca di serenità e ordine, possibilità di fare sport, immersione nella natura. «Sembra di essere all’estero pur stando in Italia» è una frase spesso sentita nei focus
group, riferisce Cantoni.
Le barriere
E non mancano, rimanendo all’approccio di tipo turistico, riscontri negativi. Alcuni difetti evidenziati sono di tipo pratico: lontananza rispetto alle regioni del centrosud, prezzi alti, scarsa accessibilità, poche occasioni di svago. Ma ci sono anche barriere «socio-culturali»: il campione indica «antipatia, scarsa volontà di venire incontro al turista di lingua italiana e predilezione per gli ospiti tedeschi, austerità, perfezionismo, malcelato senso di superiorità e rigidità senza cordialità». Il Trentino, invece, viene associato a un turismo più «alla mano», con maggiore attenzione ai pacchetti promozionali destinati alle famiglie e ricco di occasioni di divertimento.
In sostanza l’accoglienza in Alto Adige è vista come più selettiva: gli intervistati si lamentano per la «sovranità» delle regole e degli usi locali. Al turista si richiede adattamento, non sempre avviene la cosa inversa. La difesa identitaria delle tradizioni, pur apprezzata, rischia di sconfinare in «austerità e rigore». Un esempio: l’affermazione «qui mi sento come a casa» è condivisa dal 62% di chi visita il Trentino, ma solo dal 38% di chi soggiorna in Alti Adige
I caratteri
Queste differenze si riscontrano anche nel diverso «profilo» della popolazione che emerge dal sondaggio. «Se entrambe le Province vengono considerate organizzate, attive e benestanti, emergono tuttavia differenze sostanziali — spiega Cantoni —. La popolazione del Trentino appare un po’ più giovane e estroversa, più socievole, moderna e accogliente. Quella dell’Alto Adige appare più autoreferenziale, un po’ rigida, più severa e a volte respingente». La percezione all’esterno degli altoatesini appare in definitiva ambivalente. «Gli italiani riconoscono la “bravura” degli altoatesini — conclude Cantoni —. Ma se in alcuni focus group ciò si traduce maggiormente in ammirazione, altrove suscita invidia e distacco».
I pregi Consensi per bellezza del paesaggio, efficienza e senso civico Rigidità Al visitatore si chiede di adattarsi, ma non sempre c’è reciprocità